CALIFORNIA
2006 Giovedì 10 Agosto 2006 MILANO-SAN FRANCISCO Ebbene sì anche questanno
sono riuscito ad organizzare un viaggio in USA, in
California per essere precisi, siamo in due il
sottoscritto e Fabio (praticamente mezzo chicagoteam). Il
viaggio è stato organizzato solo 15 giorni prima della
partenza, quindi con tutte le difficoltà del caso per
trovare voli, pernottamenti etc. etc. Comunque arriviamo
a Malpensa alle ore 07.30 pronti per partire:
destinazione San Francisco, ore 9.40, il volo prenotato
online su lastminutetour.it è molto economico (US
Airwais), ma comprende ben due scali il primo a
Philadelphia, il secondo a Pittsburgh, partiamo in orario
e arriviamo al primo scalo alle 13.00 in perfetto orario
per la coincidenza, al momento dellatterraggio
siamo assolutamente alloscuro di quello che è
successo poche ore prima a Londra, dopodiché il volo per
Pittsburgh parte con ben due ore di ritardo perché tutti
i voli in partenza vengono fatti partire singolarmente,
così arriviamo alle 18.10 mentre il volo per Pittsburgh
partiva alle 18.15 riusciamo a prenderlo per miracolo, ma
purtroppo scopriremo più tardi che le nostre valigie
sono rimaste a terra, e ci verranno consegnate solo due
giorni dopo, comunque alle 22.00 siamo in hotel (York
Hotel, 940 Sutter St, vicino a Union Square), dopo quasi
25 ore di viaggio, non male come inizio!! Venerdì 11 Agosto 2006 SAN FRANCISCO Sveglia alle ore 08.00 un
po preoccupati per i bagagli ci buttiamo subito nel
cuore di San Francisco iniziando la visita Union Square,
dove si trovano molti dei più forniti grandi magazzini
di San Francisco, tra cui Macys, Sacks Fith Avenue,
per poi proseguire per Powell St, dove finiscono e
cominciano le corse dei Cable Car, assolutamente da
vedere la piattaforma girevole che viene utilizzata per
riposizionare il Cable Car, infatti dopo la discesa di
tutti i passeggeri, la carrozza viene spinta sulla
piattaforma e fatta ruotare a mano dal controllore e dal
manovratore, bè comunque è più semplice da vedere che
da spiegare. Iniziamo il nostro tour visitando il
Financial Discrit, molti grattacieli tra cui spicca il
particolarissimo Transamerica Pyramid costruito nel 1972,
che come vi suggerisce il nome è a forma di piramide (altezza
260 metri), per chi ha visto altre metropoli americane
non rimarrà particolarmente impressionato, di seguito ci
addentriamo a Chinatown quartiere sempre vivace e
chiassoso. Usciti da Chinatown ci ritroviamo a North
Beach, quartiere molto italiano dove spiccano ristoranti
e café, da qui si può raggiungere la Coit Tower, una
torre di 86 metri in cima a Telegraph Hill, dove si può
ammirare San Francisco a 360°. Scendendo dalla torre ci
dirigiamo verso Lombard Street, la strada più tortuosa
del mondo e probabilmente la più curata, prima però ci
facciamo un giro al Cable Car Barn Museum, ne vale la
pena ed in più è gratuito e sempre aperto al pubblico.
Continua la nostra maratona, rigorosamente a piedi, e in
un attimo ci troviamo a Nob Hill, quartiere splendido
dove storicamente vivevano i baroni della finanza e delle
ferrovie Leland Stanford, finiamo la giornata con una
visita alla cattedrale della Grazia (Grace Cathedral),
verso le 18.30 torniamo in hotel sperando di trovare i
nostri bagagli, ma purtroppo non cerano
Serata passata in un ristorante messicano consigliato da
una amica americana di Fabio, Tommys Mexican, non
entusiasmante per noi dilettanti di mex, esaltante per
tutti quelli del posto cerano moltissime persone, e
molti di questi erano messicani quindi vuol dire che la
cucina era proprio original
Sabato 12 Agosto 2006 SAN FRANCISCO Sveglia alle ore 07.00, la
mattina inizia con una spedizione allaeroporto per
ritrovare i nostri bagagli, arriviamo allUS Airways
e dopo pochi secondi li individuiamo in un angolo, che
rabbia!!!! Va bè tutto è bene quel che finisce
bene
torniamo subito in hotel e siamo pronti per
unaltra giornata a San Francisco. Prendiamo subito
un Cable Car esperienza da fare ne vale la pena (5
dollari), scendiamo a Fishermans Wharf, esattamente
davanti a Ghirardelli Sq, da qui percorriamo i vari Pier
fino ad arrivare al famosissimo Pier 39, birretta
allHard Rock Cafe, è d'obbligo, e poi pomeriggio
passato al Pier 39. Ritorno in hotel a piedi per goderci
San Francisco, non è proprio vicinissimo. Domenica 13 Agosto 2006 SAN FRANCISCO Domenica impostata su due
obbiettivi principali, Golden Gate Park e visita ad
Alcatraz; iniziamo la giornata visitando il Japanese Tea
Garden, vicino allingresso nord dello Strybing, costruito
nel 1894 è il più antico giardino in stile giapponese
degli USA, ci facciamo un giro breve nella zona, il
Golden Gate Park fu realizzato nel 1870 su 405 ettari di
sabbia e dune. Dopo poco ci trasferiamo al Golden Gate
Bridge come sempre spazzato dal vento e la temperatura
sfiorava i 13° non molto estiva, tratto da wikipedia:
Il Golden Gate Bridge è un ponte sospeso che
sovrasta il Golden
Gate, lo
stretto che collega l'Oceano
Pacifico con la
Baia di San Francisco. Collega San
Francisco,
sulla punta settentrionale dell'omonima penisola, con la
parte meridionale della Marin
County. Nella
contea di Marin, la città più vicina al ponte è il
piccolo centro costiero di Sausalito.Tutto il tratto occupato dal ponte, includendo
anche il tratto per salire e scendere dal ponte, è lungo
2,7 km; la distanza tra le torri ("campata
principale") è 1.280 m, e lo spazio disponibile
sotto il ponte è di 67 m con condizioni medie di alta
marea. L'altezza delle due torri è 230 m sopra il
livello dell'acqua. Il diametro dei cavi della
sospensione principale è 91 cm. Quando è stato
costruito nel 1937, Il Golden Gate Bridge è diventato il
più grande ponte a sospensione del mondo dell'epoca ed è
diventato il simbolo, internazionalmente riconosciuto, di
San Francisco. Noi ci facciamo le foto di rito e
poi percorriamo a piedi metà ponte, ma il troppo vento e
il freddo ci blocca e così ci dirigiamo verso il Pier 39
dove dovremo prendere il traghetto per Alcatraz, visita
prenotata dallItalia via internet (www.blueandgoldfeet.com). La visita ci porta via circa
3 ore, comunque posso dire che ne vale la pena,
lisola con il penitenziario e molto affascinante. Lunedì 14 Agosto 2006 SAN FRANCISCO YOSEMITE
NP Oggi giornata di trasferimento,
infatti dopo aver ritirato la nostra Chrysler
allagenzia Dollar dellaeroporto, ci aspetta
Yosemite NP. Dopo circa tre ore di auto arriviamo a
Oakhurst dove pernottiamo all Americas Best Value
Inn Yosemite, non male pulito con piscina. Non abbiamo
molto tempo per andare alla Yosemite Valley e quindi
decidiamo di farci una breve visita al Mariposa Grove of
Giant Sequoias, molto vicino allentrata del parco.
Spettacolari le sequoia giganti anche se più avanti
andremo al Sequoia NP. La giornata finisce con un ottima
cena al Sweetwater Steakhouse Yosemite, consigli la steak
New York New York. Martedì 15 Agosto 2006 YOSEMITE NP Si parte di mattina presto (le 8
per noi è davvero presto) e ci avviamo verso
lingresso del parco più vicino a Oakhurst. Il
giorno prima, dopo aver parcheggiato al volo armi e
bagagli in albergo ci siamo tuffati alla ricerca di
questo ingresso al parco e fortuna ha voluto che
entrassimo proprio in prossimità delle sequoie giganti.
Queste sono state, è proprio il caso di dirlo, una
enorme sorpresa. Oggi invece la direzione è la
Yosemite Valley con i suoi enormi sassi di granito e le
sue incredibili cascate. Vi devo dire che aver preso il
navigatore satellitare è stato un investimento azzeccato
perché è molto facile perdersi anche nelle zone con
poche strade e incredibile a credersi anche nel parco. In
35 miglia giungiamo finalmente nella valle del fiume
Merced e qui si è aperto davanti a noi uno scenario
maestoso e inebriante. Laria frizzante nonostante
il ferragosto e il cielo è terso davano il desiderio di
toccare il maestoso bastione di El Captain tanto sembrava
vicino col suo granito liscio e brillante. Decidiamo di
parcheggiare e di informarci sui percorsi migliori da
fare in auto o a piedi o in qualunque altro modo ci
suggeriscano di fare. Accettiamo i suggerimenti di una
vecchia guida e decidiamo di risalire per due ore le
Veronal and Nevada Falls lungo un tragitto incantato
inaugurato da John Muir. Anche se risulta evidente per la
folla che non è il periodo più adatto per questa mini
escursione, solo il passare vicinissimi alle cascate vi
garantisco che ne vale la pena. Le cascate sono
impressionanti e appaiono ai vostri occhi pian piano
durante il viaggio in un contesto di fiume bosco e pareti
rocciose scoscese incredibile e suggestivo. La salita non
è molto impegnativa ma un minimo di attrezzatura per
trekking è consigliata e portarsi qualcosa da mangiare
non guasta visto che il territorio non ha rifugi di alcun
tipo. Per i più temerari suggerisco di portarvi un
costume da bagno perché il fiume tra le due cascate è
suggestivo e estremamente invitante, anche se gelato. La giornata è tutta dedicata a
immergersi nella natura, così dopo una scorpacciata
cittadina di ponti, strade quartieri e asfalto in genere
oggi stiamo eliminando le tutte nostre tossine. Mercoledì 16 Agosto 2006 YOSEMITE NP SEQUOIA NP La strada che ci porta al
Sequoia NP è molto scorrevole e piacevole, in poco tempo
arriviamo a Three Rivers, dove pernottiamo al Holiday Inn
Express, economico anche se, senza offesa, c'erano troppi
italiani con troppi bambini che come passatempo preferito
si tuffavano nella vasca idromassaggio come se fossero in
una piscina olimpionica, quando c'era ben indicato che
non ci si poteva tuffare soprattutto quando dentro
c'era un povero turista che cercava di rilassarsi, cioè
io, ma lasciamo perdere. Three Rivers è una cittadina
molto tranquilla molti motel, un paio di ristoranti e
poco altro. Sono le 13.00 e visto che il motel scelto non
ci lascia fare il check-in prima delle 16.00 decidiamo di
entrare subito nel parco. Lo spettacolo che offrono
questi alberi secolari è difficile da spiegare, vi
consiglio di vedere le foto per cercare di capire. Noi ci
facciamo il giro classico facendo passare l'intera Giant
Forest dove troviamo le sequoie più famose: Sentinel,
General Sherman (il più grosso albero del mondo), Tunnel
Tree e General Grant (il terzo albero più grosso sulla
terra). Per finire consiglio di andare a Moro Rock che c'entra
poco con le sequoie ma da questa formazione rocciosa si
gode una vista della valle eccezionale, la salità e
breve ma intensa sconsigliato a chi soffre di vertigini.
La sera andiamo a cena al ristorante Riverview dove
abbiamo mangiato la peggior T-Bone della nostra storia,
sembrava una costata italiana comprata al discount, dura
come il marmo immangiabile, visto che non ci sono molte
possibilità di scelta nella zona state attenti. Giovedì 17 Agosto 2006 SAN LUIS OBISPO MORRO
BAY Dopo la visita al Sequoia NP
lasciamo proseguiamo il nostro tour della California
trasferendoci sulla costa, percorriamo la Route
41 S, strada spettacolare che taglia lo stato in due. La
nostra tappa è San Luis Obispo anche se prima passiamo a
Morro Bay una cittadina sull'oceano che non offre molto
di più di qualche negozietto e qualche ristorante, l'attrazione
principale e Morro rock cioè un picco vulcanico di 175 m
a cupola unito alla terra ferma nel 1933 tramite una
strada rialzata. Noi pernottiamo al mitico Madonna Inn (www.madonnainn.com), hotel storico dove la
particolarità sta nel fatto che non c'è una stanza
uguale all'altra, e ognuna a un tema, la nostra è
Antique Car. San Luis Obispo è una piacevole scoperta la
cittadina è molto carina sviluppatasi intorno alla San
Luis Obispo Mission de Tolsa, quinta della catena di 21
missioni francescane dello stato e una delle più ricche.
Mentre visitiamo la città ci accorgiamo che c'è molto
movimento e in pochi minuti spuntano barbeque-giganti,
carne, stand di frutta e molto altro, ci siamo trovati
nel bel mezzo di una festa che non abbiamo ancora capito.
C'erano moltissimi giovani, perché in zona c'è la
California Polytechnic State University che ospita 16.000
studenti. Insomma una gran bella serata in una splendida
città. Venerdì 18 Agosto 2006 SAN SIMEON BIG SUR
SALINAS Prima di dirigerci verso la Big
Sur, facciamo tappa in un outlet della Ralph Lauren a
Pismo Beach, non lo avessimo mai fatto siamo stati dentro
2 ore e mezza senza dire quello che abbiamo speso, ma ne
valeva la pena. Dopo questo stop imprevisto andiamo a San
Simeon dove ci aspetta l'Hearst Castle la residenza di
villeggiatura e il museo privata del magnate dell'editoria
W.R. Hearst, costruito tra il 1922 e il 1947; 115 stanze
con molte opere d'arte al suo interno. Decidiamo di
seguire uno dei quattro tour guidati, fantastica la
Neptune Pool, piscina lunga 32m, realizzata in marmo
bianco è fiancheggiata da collonati e dalla facciata di
un tempio greco. Dopo la visita che dura poco più di 2
ore proseguiamo per ma mitica N.1 e percorriamo tutta la
mitica Big Sur, consapevoli del fatto che non avremmo mai
trovato un posto per dormire, decidiamo di fermarci a
Salinas, l'insalatiera degli USA. Sabato 19 Agosto 2006 SANTA CRUZ Piccola pecca del mio programma
arriviamo con un giorno di anticipo nella zona di
Monterey, ma visto che abbiamo prenotato il nostro hotel
per il giorno dopo, decidiamo di visitare Santa Cruz
cioè l'apice settentrionale della baia di Monterey. A
prima vista Santa Cruz mi sembra un mix di surfisti e
nostalgici degli anni '60, non alloggiamo nella zona del
parco di divertimenti Santa Cruz Beach Boardwalk sull'oceano.
Visitiamo la parte centrale che ruota intorno a Pacific
Avenue, compresa la Mission Santa Cruz, la zona è stata
rimessa a nuovo e si possono trovare parecchi locali,
ristoranti e negozi. Visitiamo il museo del surf e il
parco di divertimenti famoso per l'ottovolante Giant
Dipper costruito nel 1924 il più vecchio degli states.
La sera proviamo una cena a base di pesce sul molo, ma
non è stato un gran successo, quindi ci buttiamo in un
bel locale sull'oceano dove suonano musica dal vivo e noi
ci distruggiamo con cinque margarita (praticamente alcool
puro!!!) per poi finire la serata in centro su Pacific
Ave. Domenica 20 Agosto 2006 MONTEREY Arriviamo a Monterey in tarda
mattinata, l'hotel prenotato è il Portola Plaza (www.portolaplaza.com), molto bello niente a che fare
con i motel visti fino ad ora; purtroppo il tempo non è
dei migliori e questa cosa ci deprime un po'. Andiamo
subito in zona Cannery Row per andare al all'acquario, ma
la lunga coda ci fa desistere ci andremo la mattina
seguente con più calma. Quindi passiamo la giornata
passeggiando per Monterey, visitando il vecchio molo, la
spiaggia e la casa di Steinbeck Lunedì 21 Agosto 2006 MONTEREY PEBBLE BEACH
17 MILE Iniziamo la giornata con la
visita al Monterey Bay Aquarium l'acquario più grande
degli States oltre 570 specie e 350.000 esemplari,
segnaliamo la Outer Bay Wing che vanta una vasca di
quattro milioni e mezzo di litri, dove è ricreato l'oceano
con tonni dalle pinne gialle, pesci luna, barracuda e
molti altri, la visita all'acquario porta via circa due
ore e mezza. Nel pomeriggio abbiamo percorso la 17 miles
drive una strada panoramica privata ( a pagamento ) dove
si possono incontrare grandi ville, anche quella di Tiger
Woods, campi da golf e scorci meravigliosi tra natura e
oceano, anche se la giornata è molto nuvolosa e triste.
La stanchezza inizia a farsi sentire e quindi alle 17.00
ci rilassiamo nel nostro bel hotel. La sera abbiamo
mangiato più che discretamente al The Crown and Anchor, pub inglese nel centro di
Monterey. Martedì 22 Agosto 2006 SAN JOSE Partiamo la mattina con
direzione San Jose, ultima tappa sulla west coast, la
terza città della California non era
stata messa nel programma di viaggio, ma all'ultimo
abbiamo deciso di fare una variazione. La città, inclusa
nei confini ufficiosi della Silicon
Valley, chiude
a sud la Baia di San Francisco ed è la città più popolata
della Bay Area e di tutta la parte settentrionale della
California. Nel 1989, infatti, ha superato il numero di
abitanti di San Francisco. I dati sulla popolazione,
stilati dal Census Bureau, indicano che nel 2005, San Jose è diventata la
decima città degli Stati Uniti d'America, superando
Detroit. San Jose è considerata parte della Bay Area,
ossia l'area urbana sviluppatasi intorno alla Baia di San
Francisco che, con circa 7 milioni di abitanti,
costituisce la quinta area urbana degli USA. Alloggio al Sainte Claire Hotel, storico albergo costruito nel
1926, subito visitiamo il Tech Museum of Innovation, non
un granché adatto più per i bambini che vogliono
scoprire il mondo tecnologico, il pomeriggio lo passiamo
tra il campus della San Jose University e il centro
storico della città, per poi finire la giornata alla
sede dell'Intel dove c'è un interessante museo. Mercoledì 23 Agosto 2006 SAN JOSE SILICON
VALLEY Oggi visitiamo l'attrattiva
principale di San Jose cioè la Winchester Mystery House,
una casa pazzesca come la sua proprietaria cioè Sarah
Winchester erede dell'omonima armeria, che convinta da
una medium che se avesse allargato l'abitazione in cui
viveva avrebbe esorcizzato gli spiriti dei morti
ammazzati dai fucili della sua ditta, così fece sgobbare
i muratori 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per 38 anni fino
al 1922 anno della sua morte. Il risultato sono 160
stanze, con scale che non portano da nessuna parte e
finestre per terra, tutto per la modica cifra di...5,5
milioni di dollari, visitando questa casa si capisce una
cosa...la signora (alta 1,47m più bassa di me!!!!) era
completamente pazza!!! La visita guidata alla casa costa
22 dollari. Numeri: 2000 porte, 10000 finestre, 47
caminetti e 17 comignoli. Il numero 13 appare ovunque: 13
bagni, 13 finestre in una stanza, 13 lumi per ogni
lampadario... pazzia pura! Finita questa stravagante
visita ci facciamo un giro nella Silicon Valley visitando
la sede della Google e della Apple. Verso le 16.00
torniamo a San Francisco attraversando il Golden Gate e
facendoci una passeggiata a Sausalito, alle 19.00 andiamo
in aeroporto dove ci attende il volo per
Philadelphia. Giovedì 24 Agosto 2006 PHILADELPHIA Philadelphia è solo uno scalo
prima del volo per Milano, ma visto che l'attesa è di
circa 10 ore decidiamo di farci un giro per il centro
storico, tre ore piacevoli, ma molto stancanti, visto il
viaggio il fuso etc. Venerdì 25 Agosto 2006 MILANO Ore 06.00 del mattino atterriamo
in Italia e ancora una volta concludo un diario di
viaggio con la frase che trovate sulla mia home-page:
"Qualcuno mi chiede: "Se ami tanto l'America,
perchè non vai a vivere laggiù?" Già... perchè?
Forse perchè niente dà un'emozione più intensa del
ritorno e di un viaggio da sognare, preparare, fare..." |