COAST
TO COAST 2003 VERONA
- PARIGI - NEW YORK - SAN FRANCISCO Bene
ore 5.30 di venerdi 8 agosto 2003 si parte da Brescia in
direzione Verona (aereoporto Catullo), come da programma
stilato dalla nostra agenzia (non faremo il nome, per
adesso), quindi ore 6.05 parcheggio Caselle di
Villafranca...SORPRESA!!!! dovevamo partire da Malpensa,
questo dicevano i biglietti, non l'agenzia loro
sostengono tutt'ora che dovevamo partire da Verona, dopo
2 minuti di panico ci facciamo portare all'aereoporto e
subito andiamo in biglietteria per cercare una soluzione.
L'unica soluzione comprare un altro volo per Parigi e poi
sperare che tutti i biglietti aerei non venissero
annullati. Dopo circa 2 ore arriviamo a Parigi tutto bene,
se così si può dire, andiamo all'ufficio informazioni
dell'American Airlines e gli spieghiamo la situazione...un
miracolo ci fanno partire per San Francisco, scalo New
York. PS. Dimenticavo un piccolo problema, la nostra
"fantastica" agenzia ha sbagliato il nome di
battesimo di uno dei partecipanti...150 dollari per
cambiare tutti i biglietti e Felipe (American Airlines)
nel rifare i biglietti se ne dimentica uno, New York-San
Francisco... no comment (la sfiga si era impadronita
della nostra vacanza). Comunque tagliamo corto dopo 14
ore 4 persone e 2 bagagli su 6 sono arrivati a San
Francisco mentre 2 persone hanno dovuto prendere il volo
dopo, per il problemino del biglietto non rifatto e dopo
"solo" 20 ore sono arrivati alla meta. PPS.
Quello con il nome sbagliato ero io il Webmaster. SAN
FRANCISCO 08/08/2003 - 10/08/2003 San
Francisco è stata definita da molti come una città
speciale, unica. E, chi è stato in questa città
penso non possa che condividere. San Francisco ha
qualcosa di particolare, di diverso dalle altre grandi
città, qualcosa di unico e di caratteristico che la
contraddistingue. Come dimensioni, è la terza città
della California, ma è ben diversa dal clima
esaltato e caotico di Los Angeles; San Francisco è già
una città "del nord". Sorge su di una penisola
che si affaccia da un lato sull'Oceano e dall'altro sull'omonima
baia. La città è dunque prevalentemente raggiungibile
da lunghi e spettacolari ponti (tra tutti il più famoso
è il Golden Gate che corona l'imbocco della baia. San
Francisco è molto semplice da visitare soprattutto se
alloggiate nei pressi della baia o nei pressi di
Chinatown si può girare tranquillamente a piedi,
naturalmente non dovete farvi spaventare dalle mitiche
strade in salita. Noi abbiamo alloggiato all'Hotel York, onesto, pulito e molto caratteristico. Cosa
visitare: il Golden gate, la "Porta d'oro"
è uno dei simboli più famosi di San Francisco. Quando
venne costruito era il ponte sospeso più lungo del mondo.
Spesso avvolto nella nebbia, dona alla città un tocco di
bellezza e di nostalgia...; Chinatown considerato
il più grande e il più caratteristico dei quartieri
cinesi negli Stati Uniti, questo quartiere occupa 24
isolati in mezzo alla città. La strada principale, Grant
Avenue, ha un portale ornato da draghi ed è
fiancheggiata da negozi e ristoranti. Nella parallela
Stockton Street si trovano mercati di pesce, verdura,
pollame, erboristerie cinesi e numerosi caratteristici
ristoranti Dim Sum; Fisherman's Wharf con le sue
numerose attrazioni, il Fisherman's Wharf è il
principale quartiere turistico di San Francisco. Questa
zona offre svariati ristoranti di pesce, famosi centri
commerciali come il PIER 39, Ghirardelli Square e il Cannery, splendide viste della baia,
numerosi tour e crociere sulla baia e attrazioni
turistiche quali il Museo della Cera e il Museo Marittimo.
I marciapiedi sono affollati con turisti da tutto il
mondo e da artisti di strada che fanno spettacolo; Alcatraz
dopo essere stato una fortezza ed una prigione militare,
fra il 1934 e il 1963 Alcatraz divenne un famoso penitenziario
federale per famigerati criminali quali Al Capone. Anche
se dista solo 1,6 km dalla riva di San Francisco, i
numerosi attentati di fuga fallirono per via dell'acqua
gelida e delle forti correnti nella baia. Oggi Alcatraz
è amministrata dal National Park Services e ogni anno
milioni di visitatori si recano a fare il tour dell'antico
penitenziario. Si può accedere all'isola con i traghetti
della Blue and
Gold Ferry; Lombard Street conosciuta
come "la strada più tortuosa del mondo", con i
suoi otto tornanti circondati da aiole di ortensie, la
Lombard Street È la strada più fotografata di San
Francisco. Situata nell'elegante quartiere di Russian
Hill, si può raggiungere con il Cable Car ed ha delle
scalinate su entrambi i lati; il mitico tram a fune: il Cable
Car è un monumento nazionale, tipico di San
Francisco, nato per risolvere la difficoltà delle
elevate pendenze delle strade della città. MONTEREY
10/08/2003 - 12/08/2003 Arrivo
a Monterey verso le 21, pernottiamo al Motel 6 di
Monterey, discreto. Allora Monterey... le sue origini
sono del 1770, città portuale con atmosfera
spagnoleggiante. Questa antica città, fu per cinquant'anni
capitale della California spagnola. Perse però molta
della sua importanza nel corso dei secoli ed oggi è
prevalentemente una meta turistica. Nel 1945 lo scrittore
John Steinbeck (originario della vicina città di Salinas)
le dedicò il libro "Cannery Row". Una
delle attrattive principali della zona è il Monterey
Bay Aquarium, che si trova sulla costa, nel lato
sud della Baia, al n. 886 di Cannery Row. E' questo uno
dei più grandi acquari degli Stati Uniti, con dei pezzi
e delle collezioni unici al mondo. Attraverso le pareti
delle vasche di cristallo è possibile ammirare la flora
e la fauna della Baia di Monterey. Dopo la visita a
Monterey, consiglio di spendere un po' di tempo visitando
i dintorni della città ed in particolare l'omonima
penisola (Monterey Peninsula). Il punto più
estremo della penisola è la cittadina di Pacific
Grove, un luogo meraviglioso sulla costa e sulla
scogliera. Un sentierino assolutamente da percorrere
segue una striscia di costa per circa 5 Km. lungo l'Ocean
View Boulevard, la strada panoramica. Nel Lovers Point
Park (circa a metà della strada) è un luogo incantevole
da cui si vede tutta la Baia di Monterey; in questo
spazio erboso è l'ideale fermarsi per uno spuntino o per
pranzo al sacco. Nella cittadina di Pacific Grove si
possono poi visitare le numerose e splendide case stile
vittoriano e il famoso museo di Scienze Naturali. Nella
zona sud della penisola, dopo Pacific Grove si può fare
un giro a Pebble Beach, un paesino di villeggiatura,
amato dai golfisti e dai grandi della finanza, che
trascorrono nelle sontuose ville con vista mare le loro
vacanze e i loro week-end. In serata arriviamo alle porte
di Los Angeles e ci fermiamo a dormire a Malibu, niente
di particolare, almeno alla sera. La mattina seguente
partenza alle 7.30 direzione Los Angeles e in particolare
agli Universal
Studios... LOS
ANGELES 12/08/2003 - 13/08/2003 Ok
dove eravamo rimasti...ah si Malibu direzione Los Angeles,
alle 8.50 eravamo all'entrata degli Studios, dopo aver
percorso una delle "mitiche" autostrade a sei
corsie che portano a Los Angeles, molto trafficata ma
abbastanza scorrevole. Capitolo Universal Studios: si
trovano a Universal City, nella parte nord della città,
sono la casa del cinema, Universal, è praticamente un
parco giochi, un consiglio arrivate all'orario d'apertura
(9.00) e per prima cosa raggiungete il trenino che
attraversa tutti gli studi dove vengono girati film,
telefilm e spettacoli. Noi ci siamo stati un giorno
intero e ve lo assicuro che non è troppo. Direi che le
migliori attrazioni sono: SHRECK 4D , grande novità del
2003; JURASSIC PARK; BACK TO THE FUTURE; TERMINATOR 2;
non mancano naturalmente i fast-food a tema e i negozi di
souvenir. All'esterno del parco si trova Universal City
Walk una vera e propria cittadella del divertimento che
si può visitare anche di sera. Qui potrete trovare oltre
ai vari negozi di gadget e ne segnalo uno di memorabilia
tanti ristoranti a tema come l'Hard Rock Cafè, Planet
Hollywood, Nascar Cafè e giganti cinema multisala. In
serata ci siamo diretti verso Hollywood e abbiamo trovato
delle stanze al Motel 6 di Hollywood Boulevard. Hollywood
è uno dei nomi più conosciuti in tutto il mondo come
sinonimo di cinema e spettacolo. Hollywood non è un
comune a sè, ma appartiene a Los Angeles, anche se sorge
ad una quindicina di Km dal centro della metropoli. In
questa zona, che venne acquistata da un un agente
immobiliare come campo di agrifogli (in inglese "holly")
nel 1887, oggi la decadenza, la rovina, lo sporco
e la delinquenza sono davvero palpabili. Poche imprese
edilizie sono disposte a costruire a Hollywood e
basta imboccare la famosa Hollywood Boulevard per
pochi metri per trovarsi in una strada cosparsa di
rifiuti, di persone ubriache e di barboni. Qualcuno
si chiederà: "Ma come? Non è questa la città
delle stelle del cinema?". La risposta,
sconsolata, è: "Non più!". Ormai a Hollywood
di stelle ci sono solo più quelle disegnate sul
marciapiede della Walk Of Fame e quelle con le
impronte delle mani e dei piedi degli attori nell'atrio
del Mann's Chinese Theatre (che comunque resta una
tappa obbligata per chi visita Los Angeles). Purtroppo,
infatti, ormai da alcuni anni, i divi e le stelle del
cinema si sono trasferiti nella vicina Beverly
Hills e,
soprattutto, nell'ancora più esclusiva Bel Air. (guida Supereva). LAS
VEGAS 13/08/2003 - 14/08/2003 Finita
la breve visita a Los Angeles, a parte gli universal
studios, la città degli angeli non ci ha entusiasmato
più di tanto, siamo pronti per partire direzione Las
Vegas la città del vizio, del gioco d'azzardo
legalizzato, delle mille luci o più semplicemente come
dice il cartello all'inizio della mitica Strip: "WELCOME
TO FABULOUS LAS VEGAS NEVADA". Prima di tutto non è
così facile ed economico trovare un volo per Las Vegas.
In aereoporto abbiamo trovato un solo volo della South-West
a 250 dollari (and/rit). Comunque dopo solo 45 minuti di
volo, dove comunque di viene servita una bibita, o meglio
del ghiaccio saporito, e un pacchetto di prezel,
atterriamo a Vegas; subito ci troviamo davanti ad una
cinquantina di slot-machine (in aereoporto!!!) perdiamo
un paio di dollari a testa e ci dirigiamo verso l'uscita;
ore 20.15 temperatura esterna circa 40°!!!! Che tu
arrivi di giorno o in piena notte non fa molta differenza
... la città non dorme mai, anzi, di notte Las Vegas
pullula di gente, facce felici, altre disperate. La
scelta difficile è nello scegliere l'hotel dove
alloggiare, noi abbiamo scelto il Luxor
(fantastico),anche se poi passerai nella stanza solo
pochissime ore per rilassarti, perchè verrai rapito
dalla vivacità di questa città, che mira a un
bombardamento completo dei sensi, con un vortice di
spettacoli e suoni. Gli alberghi dispongono di tutti i
comfort: ampie camere, piscine, negozi, cappelle per
celebrare i famosi matrimoni lampo(non è così semplice
sposarsi), ristoranti per tutte le tasche ... e Casino
che seguono ritmi di vita del tutto particolari e offrono
colazioni e cene 24 ore su 24 a prezzi così economici da
far apparire sensato consumarle entrambe
contemporaneamente. Le cameriere nei casino calmano la
sete portando gratis cocktail a qualsiasi giocatore. Il
gioco...si sà c'è chi vince e c'è chi perde; il Perro
e Ragio hanno perso...hi hi!!! Alla fine siamo stati
circa 24 ore a Las Vegas, tutto fantastico ma di giorno c'è
un caldo insopportabile...e la prossima tappa Oklahoma
City via Los Angeles-Dallas. Perchè Oklahoma City? Boh!!!!! OKLAHOMA
CITY 15/08/2003 - 16/08/2003 Sinceramente dovevamo andare a Dallas, ma la nostra "infallibile" agenzia ha sbagliato tutto (strano!!!), prima ha prenotato un volo Los Angeles-Dallas-Oklahoma City, dicendo che quest'ultimo era un volo opzionale che potevamo saltare ed infatti ci ha prenotato una notte a Dallas; peccato che l'America Airlines non era dello stesso avviso e quindi per non perdere tutti gli altri voli siamo dovuti andare fino a Oklahoma City e perdere la notte a Dallas. L'unica cosa positiva è che a Okla abbiamo scoperto i La Quinta Motels, che consiglio vivamente. Oklahoma: forse la città dove i cosiddetti canoni americani si fondono in maniera più esemplare, e non quelli che i normalmente possono trasparire dai telefilm più seguiti, la vera America, per così dire Qui troviamo infatti i baffuti cow-boys che girano su enormi pick-ups, o su Cadillac anni 80 con le corna montate sullimmenso cofano, velleitari cinquantenni con cappelli da mandriano, bandana al collo e camicia con il corpetto dipinto a mano e coltello bene in vista sullimmancabile cintura di serpente chiusa da vistose fibbie cromate e cesellate doro; considerando che era una tappa che non avevamo pianificato ci siamo trovati davvero stupiti di ritrovarci catapultati nella contea di Hazzard!! Foltissima anche la presenza dei nativi americani, orgogliosi fino al midollo della loro provenienza e dei loro costumi, come testimoniato dai numerosi adesivi che abbiamo trovato sulle loro auto e dai cartelli stradali che indicavano per filo e per segno i precedenti abitanti del luogo in questione, omettendo, chissà perché, la fine che avevano fatto E poi i camion, gli enormi Trucks, che nello stato dellOklahoma sembrano dei gioiellini di cromature di giorno e degli alberi di natale su ruote di notte; questo è possibile grazie alle centinaia di store dedicati alla maniacale cura del mezzo di trasporto pesante, che in alcuni casi si trasforma nellabitazione semovente del conducente e della propria family. Come dimenticare i saloon con le porte a doppio battente e acquari abitati da alligatori al posto dei soliti pesciolini delle nostre pizzerie, i negozi di articoli etnici con cimeli degli indiani dAmerica made in China e dabbigliamento classico americano: speroni con gemme, cappelli da 300 dollari e stivali da più di 2500!! Comunque qui siamo stati solo una notte, il tempo giusto per mangiare una fantastica bisteccona stile texano (anche se eravamo in Oklahoma) e per andare nel locale con le tre cameriere più belle degli States, il Martini Lounge. Comunque per ulteriori informazioni vi consiglio una guida. Dopo aver dormito nel nostro motel e dopo esserci riempiti lo stomaco con una fantastica colazione siamo partiti con il nostro minivan (Hertz) in direzione Little Rock. LITTLE
ROCK 16/08/2003 - 17/08/2003 La domenica mattina in cui arrivammo a
Little Rock pensavamo solo alla paurosa escursione
termica che avremmo subito dallaria condizionata
del nostro Ford Windstar al caldo incondizionato che
sapevamo ci avrebbe accolto nella cittadina natale del
presidente Bill Clinton
E nemmeno qui fummo
smentiti: un caldo umido che faceva quasi rimpiangere la
nostra Brescia destate, ma in fondo era un po
come essere tornati a casa per un attimo. Subito ci
recammo in hotel e lopzione votata
allunanimità fu la piscina
Il bagno
ristoratore ci ridiede quella vitalità necessaria per
recarci nel centro, (Lory ,da buon fighetto, voleva
sempre andare in centro, e se non lo trovavamo era
sufficiente dirgli: siamo in centro per farlo
smettere di rompere), non prima di aver conosciuto il
mitico Jonnie Walker, il batterista di una band
Rockabilly del Wisconsin, gli arcinoti Black
beaters, che ci invitò alla sua performance serale in
una sala da biliardi aperta dalla mezzanotte alle sei del
mattino
Ed eccoci finalmente giunti nel centro
della città: lo zoo comunale, il palazzo del governatore,
luniversità, il museo darte contemporanea,
il palazzetto dellHockey, i ponti; ma ci accorgemmo
di un piccolo particolare
La città era deserta!
Andammo allora in un parco pubblico e nemmeno lì anima
viva; capimmo allora perché il presidente Billy
preferiva giocare al dottore sotto la scrivania con una
balena piuttosto che uscire e godersi il parco della Casa
Bianca: dalle sue parti non si esce mai. Mai prima delle
nove di sera, dove il quartiere dei locali, peraltro da
noi beccato per culo, era una sorta di bolgia
di pub e club con musica dal vivo inebriati da
unatmosfera indescrivibile. Dopo una cenetta in un
pub Inglese, tanto per cambiare, e una massiccia dose di
birra, tanto per cambiare, fummo richiamati dal locale
più incredibile che ci poteva capitare in quella che
fino a poche ore prima ci era sembrata Zombie City.Il
nome del locale non ce lo ricordiamo perché
allentrata non ci interessò e alluscita
nessuno era più in grado di leggere
Avevamo
infatti sperimentato in quantità industriale la Bud
Light, pensando che fosse birra analcolica e non con
poche calorie e i soliti cinque gradi
VORREI SOTTOLINEARE CHE NESSUNO DI NOI SEI HA
MAI FATTO USO DI BIRRA ANALCOOLICA, SOLO LA GRAVE
CIRCOSTANZA DELLARRESTO PER GUIDA IN STATO DI
EBBREZZA E LA MASSICCIA PRESENZA DELLE FORZE
DELLORDINE CI AVEVANO INDOTTO AD OPTARE PER QUEL
SURROGATO DI BEVANDA. MA IL BUON DIO E LA NOSTRA IGNORANZA
VOLLERO
Eravamo, con altri cinquecento esseri
sudati, nellombelico del mondo, due pianoforti e
una batteria, centinaia di dediche e canzoni improvvisate,
tre grandi artisti, la birra, il casino, lo sceriffo e Michael
Sborazi, the
italian singer
. MEMPHIS
17/08/2003 - 19/08/2003 Siamo
arrivati a Memphis, domenica 17 stanchi per tutte le
nostre esperienze, ma consapevoli, di non essere solo
nella città della musica blues, ma soprattutto di
essere nel luogo dove è nato e dove si conserva il mito
di Elvis Presley. Rassegnati a dover aspettare il giorno
successivo per visitare la mitica Graceland, ci siamo
riposati nel pomeriggio per poi buttarsi nella magica
notte di Memphis. E li non potevamo non visitare la
famosa Beale street, dove sono raccolti i migliori locali
Blues degli Stati Uniti. Questa via, in un gioco di
insegne luminose e musica, si presentava calda e
coinvolgente e noi decidemmo di viverla pienamente
visitando uno dei tanti locali presenti. Così dopo un
passeggiata tra negozi di souvenir e gruppi di musicisti
improvvisati, ne abbiamo individuato uno, siamo entrati e
abbiamo assistito ad una esibizione dal vivo, che, grazie
alla bravura e al sentimento dei musicisti del gruppo, ci
ha piacevolmente coinvolto. La mattina seguente dopo la
colazione lasciammo l'albergo. La temperatura e l'afa
erano insopportabili e fu quindi un sollievo per tutti
noi entrare nella gelida biglietteria di Graceland.
Riuscimmo ad avere un ottimo sconto (privilegi dell'italiano
all'estero) e dopo essere stati muniti di una guida
vocale (che ci avrebbe accompagnato con la sua voce
triste e malinconica per tutte le stanze della casa)
fummo trasportati nella villa di ELVIS dall'altra parte
della strada. La casa è stile primi novecento, bianca
con un fantastico parco e tutte le comodità degne di una
star (piscina, maneggio, tiro a segno etc.). L'interno,
rimasto come era stato lasciato, era una mix strano tra
normalità ed eccessivi deliri di onnipotenza. La varie
stanze oltre a raccontare la sua vita, il suo lavoro
erano una vera e propria vetrina di tutti i suoi successi
e tutto quello che aveva rappresentato il fenomeno Elvis
Presley. Usciti dalla casa in un angolo del parco,
perennemente ricoperto di fiori, si trova la sua tomba
dove i suoi fan ancora tuttora si fermano a piangerlo. A
questo punto finita la visita nella casa siamo
ritornati nella zona della biglietteria dove abbiamo
visitato il suo parco macchine e i suoi aerei privati.
Prima di lasciare Graceland ci siamo goduti alcune
canzoni di Elvis cantate dai suoi sosia e poi siamo
ritornati verso l'albergo. Dopo un tuffo in piscina e un'ottima
doccia, avevamo pensato di ritornare in Beale Street per
la serata, ma arrivati nelle vicinanze siamo incappati
una situazione che poteva diventare pericolosa (abbiamo
segnalato alla polizia una persona il cui comportamento
ci aveva convinto ma non danneggiato e avevamo paura di
ritorsioni dei suoi amici) e quindi a malincuore siamo
dovuti ritornare in albergo. NASHVILLE
19/08/2003 - 20/08/2003 Lasciata
Memphis il nostro mini-van punta diretto verso Nashville
dove il giorno dopo il nostro arrivo ci attende un volo
per la grande mela. quando si pensa a Nashville è la
musica country a venire subito in mente. E perché no?
Autoproclamatasi 'Capitale mondiale della musica country',
Nashville si crogiola nel suo fascino un po' casalingo.
Striscioni e manifesti annunciano le nuove star e i loro
dischi come le onoreficenze di certi annuari di college,
e le strade portano i nomi di leggende del country come
Roy Acuff e Chet Atkins. Addirittura prima di Arrivare a
circa 20 km dal centro abbiamo conosciuto una simpatica
signora di circa 60 anni che si spacciava per la zia di
uno dei più famosi cantanti country degli States, fatto
sta che anche lei ha pubblicato un cd di musica country e
noi lo abbiamo anche comprato!!! La Città della Musica (come
i fans amano chiamarla) ha catturato l'attenzione persino
di alcuni cantanti non country - da Joan Baez a Jello
Biafra - anche se i loro commenti non sempre sono stati
favorevoli. E tuttavia, pur essendo una città che ha
fondato la sua reputazione su un sound che è un marchio
di fabbrica, bisogna ammettere che Nashville sa essere
accattivante. Nashville occupa quella nebulosa regione
sud-orientale posta tra l'America centrale e la East
Coast, tra il 'profondo sud' e il nord. È decisamente
meridionale sotto molti aspetti, ma si trova così vicino
alle altre regioni che la distinzione spesso risulta
sfumata. In ogni caso, che siano gli USA a muoversi verso
sud oppure che sia il sud a spostarsi lentamente verso il
resto del paese, Nashville appare comunque più che mai
come una città all-American (e per giunta una delle più
schiette che avrete mai occasione di visitare). In serata
siamo andati nel più grande ristorante country di
Nashville con tanto di concerto, pista da ballo e carne
tanta carne vedere le foto per credere. NEW
YORK 20/08/2003 - 23/08/2003 Sono
le ore 11.00 a.m. del 20 agosto quando il nostro aereo
parte per New York, finalmente questo momento è arrivato;
diciamoci la verità gli States sono fantastici ma New
York è New York, la grande mela, la capitale del mondo
è semplicemente tutto. Atterrati all'aeroporto La
Guardia il nostro primo obbiettivo è quello di arrivare
in albergo; ma prima di questo vorrei consigliare a
chiunque gli dovesse capitare di atterrare al La Guardia
non staccatevi dal finestrino durante la discesa potrete
ammirare Manhattan da una visuale incredibile. Ok
torniamo a noi come raggiungere l'albergo a Manhattan?
Perfetto all'uscita dell'aeroporto ci siamo trovati
davanti ad una semplice scelta o in autobus o in taxi...
o in limousine!!! Un rapido conto l'autobus costava 16
dollari il taxi molti di più visto che comunque avremmo
dovuto prenderne due e la limousine? 11 dollari a teste;
secondo voi cosa abbiamo scelto? Una bella limousine
bianca, e dopo circa 1 ora ci troviamo davanti al nostro
Hotel. Il Belnord è un discreto albergo sull'87 strada
tra la Upper West side e la Broadway pulito ma con un
piccolo problema senza acensore e naturalmente la nostre
stanze erano al quinto piano, ma si in fondo siamo a New
York, va bene tutto!!! Comunque la posizione era
eccezionale usciti dall'hotel a 100 metri a destra
avevamo la Broadway e a 200 metri a sinistra Central Park.
Ok si parte dopo aver depositato in stanza i bagagli ci
buttiamo subito sulla Broadway direzione Times Square,
naturalmente a piedi, ma volete sapere una cosa è
lunghissima!!!!! Incredibile la quantità di teatri nella
prima parte; per non parlare di dei negozi ma questo è
piuttosto normale a New York. Comunque il primo giorno è
passato così: andata e ritorno da Times Square tutto a
piedi, faticoso sì ma da fare per gustarsi il cuore
della grande mela. In serata cena da Hooters naturalmente
(vi ricordate il film Big Daddy?). Secondo giorno a New
York, prima cosa che abbiamo fatto è stato l'abbonamento
alla metropolitana comodo e economico e poi via verso
Empire State Building (ora il grattacielo più alto), il
Rockefeller Center, Macy's (un grande magazzino di otto
piani), Flatiron Building è questi sono i luoghi più
importanti, ma forse la cosa più bella è vivere una
giornata tra i newyorkesi è il massimo ci si sente
veramente americani. L'edificio dell'Empire State
Building sorge dove un tempo c'era la prima sede del
Walford Astoria Hotel. Si trova al 350 della Fifth Avenue,
tra la 33rd e la 34th Street. Nel 1929 il Walford spostò
la sua sede in quella attuale e al suo posto venne
dificato l'Empire. |