NUOVA ZELANDA: Le
isole del giorno dopo
di
Alessandro e Sabrina
18
febbraio - 11 marzo 2012
Agli antipodi.
Chissà poi cosa vorrà dire, chissà poi dove saranno
questi antipodi. Beh... noi li abbiamo trovati in Nuova
Zelanda. Dodici ore di fuso e venticinque di volo (con
scali e spostamenti, da casa a casa fanno
quasi 36 ore di viaggio); così lontano che quando si
parte è già il giorno dopo, così lontano che se si va
un po più avanti ci si ritrova indietro di mezza
giornata, così lontano che quando si arriva si ha una
sensazione di fine, di conclusione di un viaggio che
invece deve ancora cominciare.
Il nostro viaggio in realtà comincia con dieci mesi di
anticipo, al momento dellacquisto del volo per
Auckland, direttamente dal sito della compagnia Etihad (etihadairways.com,
malpensa-abu dhabi-sydney-auckland e ritorno, 926 euro a
testa). Come al solito il fai da te si completa con
la lettura della guida loney planet e dei diari di
viaggio, oltre che con il fondamentale contributo degli
utenti di forumviaggiatori.com.
Vogliamo visitare entrambe le isole e unire lesplorazione
classica del paese alla scoperta delle locations del film
Il Signore degli anelli, vecchio ormai di
dieci anni, ma ben vivo nella nostra memoria. Per noi che
amiamo la montagna la Nuova Zelanda è quasi un paradiso,
tanto che un certo signor Hillary qui è nato e qui si è
allenato in vista della sua sgambatina sullEverest.
Chi pensa di venire qua per godersi le spiagge e il mare
ha sbagliato posto. Per spostarsi serve una macchina e
non è necessario dotarsi di veicoli particolarmente
potenti o grossi, le strade sono tutte asfaltate e in
ottime condizioni, tanto che durante la nostra permanenza
non facciamo fatica a percorrere quasi 3800 km. Col
cambio euro-dollaro neozelandese a 1,55, in due,
spendiamo circa 4800 euro tutto compreso, tutto prenotato
in anticipo dallItalia.
sabato 18 lunedì 20 febbraio. MILANO
AUCKLAND WAITOMO
Lasciamo due metri di neve in Romagna e arriviamo a
Milano attraversando bianchi scenari alpini. Per fortuna
diciamo ce ne andiamo dallaltra parte
del mondo a cercare lestate. Come detto il viaggio
è lunghissimo, ma il servizio a bordo di Etihad è
eccellente e giustifica il piazzamento della compagnia al
top delle classifiche di gradimento per tre anni
consecutivi. Solo un piccolo inconveniente a Sydney a
causa del volo operato da Virgin Australia, per il quale
non abbiamo la carta dimbarco visto che, partendo
oltre 24 ore prima, non abbiamo potuto effettuare il
check-in online. Il personale di terra di Etihad si è
dimostrato deludente e di poco aiuto, tanto da rinviarci
di scalo in scalo per la stampa delle benedette carte,
finchè appunto ci siamo trovati senza allultimo
gate. Alla fine per fortuna tutto si è risolto lì, a
pochi passi dallaereo, soprattutto grazie al fatto
che come al solito viaggiavamo col solo bagaglio a mano.
Le verifiche, le telefonate, i controlli incrociati, la
sorpresa degli operatori... tutto questo provoca un
ritardo mostruoso e alla fine tocchiamo il suolo
neozelandese nel tardo pomeriggio. Non ci sentiamo
particolarmente stanchi o schiacciati dal fuso,
probabilmente perchè un viaggio così lungo resetta
tutto, stanchezza compresa. Il problema è che dobbiamo
ancora fare 200 km per raggiungere il nostro hotel a
Waitomo. Ritiriamo quindi la nostra hyundai getz (gorentals.co.nz,
aucklandairport@gorentals.co.nz, Auckland Airport, tel.
0508.246.884 (free), +64.9.257.5142, auckland-christchurch
20.02 h.15:00 07.03 h.07:00, 739NZ$) e non ci
facciamo mancare lultimo brivido, visto che
troviamo un operatore dellautonoleggio che si è
straordinariamente trattenuto oltre lorario di
chiusura. Non vogliamo pensare a cosa sarebbe successo se
non avesse avuto tanto lavoro arretrato da sbrigare. Il
primo impatto con lisola del nord è molto positivo.
La guida è allinglese, ma non ci crea troppi
problemi, la strada si snoda tra colline e depressioni,
con tanto verde e tantissime pecore. Ormai è sera, si fa
buio e le nuvole che prima erano allorizzonte ora
stanno sopra di noi. Non siamo neanche a metà strada che
comincia a piovere, piove più forte e poi ancora un po
più forte: arriviamo a Waitomo avvolti dalle tenebre e
sferzati dal vento e dalla pioggia. Più che nella Contea
ci sembra di essere già arrivati a Mordor. Tanto
dobbiamo solo andare a dormire pensiamo ingenui
può piovere anche tutta la notte. Non sappiamo
che continuerà per quasi due settimane. Ma questa è una
storia ancora da raccontare.
NOTTE: Waitomo Juno Hall, 600 Waitomo Caves Road,
Waitomo (tel. +64.7.878.7649, junowaitomo.co.nz,
junowaitomo@xtra.co.nz, 78NZ$ B, double ensuite, wifi a
pagamento minimo 5NZ$)
martedì 21 febbraio. WAITOMO ROTORUA
Il cielo è ancora coperto e minaccia pioggia, ma non ce
ne preoccupiamo, visto che saremo per tutta la mattina
nelle grotte. In un minuto siamo allufficio del
Black Water Rafting per il check-in e puntualissimi
partiamo col minibus delle 9. Abbiamo scelto il tour
combinato di due delle tre grotte: Ruakuri e Glowworms
Cave (waitomo.com , tour combo Glowworm Caves +
Ruakuri Cave, 79NZ$ a testa + 10NZ$ luch box).
Saltiamo la Aranui Cave non tanto per scarso interesse,
quanto piuttosto per mancanza di tempo. Rimaniamo dellidea
che visitare due grotte su tre sia un ottimo compromesso
che lascia pochi rimpianti. La grotta più famosa è
quella dei glowworms e la visita è onestamente
abbastamza turistica e dura circa 45 minuti. I glowworms
sono insetti vermiformi della dimensione di un cerino che,
attaccati alla volta delle grotte emettono segnali
luminosi per attirare piccole prede vicino ai filamenti
appiccicosi che lasciano cadere dallalto. Leffetto
è senzaltro spettacolare, visto che nel buio della
grotta sembra di trovarsi sotto ad un cielo stellato.
Concretamente la visita consiste in pochi passi a piedi
con una breve spiegazione della guida (non sono ammessi
tour fai da te) cui fa seguito un altrettanto breve
tragitto in barca nelle grotte allagate. Turistico, ma
molto carino. La visita della Ruakuri Cave invece dura
quasi due ore e ci soddisfa di più perchè si vedono
anche glowworms, si possono scattare fotografie e ci si
inoltra nellinterno molto più in profondità e si
possono ammirare formazioni rocciose decisamente
interessanti. Niente a che vedere con le nostre
spettacolari grotte, ma nel complesso è una visita che
merita di essere fatta. Per completezza di informazione
va detto che anche la visita della Aranui Cave dura circa
due ore. Associate alla tradizionale visita delle grotte
ci sono infinite opzioni più o meno avventurose, tra cui
rafting tra le rapide sotterranee, percorso su ciambella
gonfiabile nelle grotte, discesa con corda doppia, ecc...
A mezzogiorno siamo fuori e ritiriamo il ricco lunch-box
al ristorante del sito. Consumiamo il bucolico pasto su
un tavolino sotto le fronde mosse dal vento e siamo già
in strada per Matamata. La piccola località 60 km a
ovest della più famosa Rotorua non sarebbe mai stata
conosciuta se nel 1998 il signor Peter Jackson non ci
fosse passato sopra in volo. In quei giorni stava
cercando il luogo adatto per lambientazione
tolkeniana della Contea e la farm della famiglia
Alexander gli sembrò subito perfetta. Oggi, a quasi
dieci anni di distanza dalluscita del film, i
terreni di questi sperduti agricoltori sono ancora la
meta imperdibile dei fan di Frodo e della compagnia dellanello
(Hobbiton Movie Set & Farm Tours, hobbitontours.com,
partenza da The Shires Rest, tour 1h 45m, 66NZ$ a
testa). A differenza di tutte le altre locations de
Il signore degli anelli, questa è stata
lasciata intatta e il tour guidato conduce letteralmente
attraverso tutta Hobbiton, dal ponte al mulino, dalla
casa di Sam a quella dei Baggins. Inutile dire che per
gli appassionati è un vero paradiso. Le casette portano
i chiari segni del tempo, probabilmente per un qualche
tipo di veto sulle ristrutturazioni, ma leffetto
che fanno è comunque superbo e in generale tutta la
location non fa rimpiangere quello che doveva essere il
set originario, particolari compresi. Una golosità da
non perdere per nessuna ragione al mondo. Al termine
della visita si può partecipare alla dimostrazione di
tosatura delle pecore (a pagamento) oppure si può
seguire la guida e dare latte e crocchette agli agnellini
al di là dello steccato. Un finale senzaltro
divertente e piacevole, oltre che gratuito.
Il jet-lag si fa un po sentire, soprattutto a metà
pomeriggio, ma abbiamo ancora strada e cose da fare. In
unora siamo a Rotorua, prendiamo possesso della
nostra camera al motel (perfettamente situato in centro
città a pochi passi da tutto) e andiamo al Rainbow
Springs Kiwi Wildlife Park per il kiwi encounter (rainbowsprings.co.nz,
8:00-22:30; kiwiencounter.co.nz - 35NZ$ a testa). Il
parco è unarea protetta con uccelli e rettili
della Nuova Zelanda, ma lattrazione principale è
il cosiddetto kiwi encounter: un incontro ravvicinato con
il timido uccello simbolo del paese. Essendo notturno
conviene recarsi al parco dalle 21 in poi, quando le
creaturine escono dalle tane. Non sappiamo come
funzionino le visite durante la giornata, ma ci sentiamo
di raccomandare solo lopzione serale. In pratica ci
si trova sul sentiero tra i bassi recinti dei kiwi e se
ne attende luscita. Non è difficile vederli,
perchè in effetti sono veramente molto attivi, quindi
alla fine lesperienza risulta soddisfacente senza
lunghe attese. Il biglietto vale 24 ore, quindi volendo
si può tornare numerose volte anche il giorno seguente,
magari per completare la visita del resto della riserva.
Sinceramente il parco ci è sembrato deludente, ma
digeriamo il caro prezzo del biglietto grazie ai kiwi.
Pensiamo che difficilmente si possano vedere in altre
situazioni, esclusa probabilmente la kiwi house di
Otorohanga.
PASTI: colazione al sacco 7NZ$ in due; pranzo
compreso nel pacchetto grotte 20NZ$ in due; cena
McDonalds 23,30$ in due.
NOTTE: Astray Motel, 1198-1202 Pukuatua Street,
Rotorua (tel. +64.7.348.1200, astray.co.nz, reservations@astray.co.nz,
75NZ$ B, twin studio, wifi a pagamento 6NZ$/ora)
mercoledì 22 febbraio. ROTORUA
[benzina 60,32NZ$]
E piove. Facciamo finta di niente e poco dopo le 9 siamo
allingresso del Te Puia, il principale sito
geotermale della città che comprende al suo interno il
famoso Pohutu geyser (tepuia.com, 46NZ$ solo visita;
57,40NZ$ visita+concerto). Scegliamo di aggiungere al
normale biglietto di ingresso lo spettacolo culturale
maori, con danze e canti della tradizione locale. Una
rappresentazione decisamente semplice, quasi fatta in
casa, ma comunque interessante. Va detto che la haka che
viene inscenata in queste occasioni non ha mai la
drammaticità che vorremmo vedere, abituati come siamo a
figurarci quindici all-blacks prima di una partita di
rugby. Il sito si sviluppa su due sentieri principali che
si percorroro facilmente in un paio dore e toccano
tutte le principali pozze calde ed i geyser più
rappresentativi. Lo stesso Pohutu erutta 2-3 volte allora
e lacqua bollente arriva fino a quasi quindici
metri di altezza. Certo che chi si aspetta uno scenario
tipo Yellowstone rimane deluso, ma questo è il meglio di
quanto la zona ha da offrire e sostanzialmente la visita
risulta piacevole. La pioggia continua senza sosta, a
volte più forte a volte meno, ma noi non ci lasciamo
intimorire. Ci concediamo una passeggiata tra i negozi di
Fenton Street in attesa di partecipare al celebre hangi
della sera. Abbiamo prenotato un pacchetto presso il
Tamaki Maori Village (maoriculture.co.nz, prenotazioni
1220 Hinemaru Street - 105NZ$ a testa) che comprende
uno spettacolo culturale maori, una visita al villaggio
ed un hangi, una cena a base di piatti locali cucinati
nella maniera tradizionale con pietre roventi sepolte
sotto terra. Quando ci consegnano un biglietto con
scritto il nome di un bus e tavolo n°10 capiamo subito
di essere caduti in una perfetta trappola per turisti.
Infatti in pochi minuti sei o sette autobus arrivano
davanti allufficio del Tamaki e cominciano la
raccolta delle masse nei vari hotel. Ne raccogliamo
almeno 300 e al villaggio siamo avvicinati da un gruppo
folkloristico con attori travestiti da maori che
inscenano unaccoglienza burrascosa e alla fine ci
concedono lonore di entrare in pace nel loro
territorio. Il villaggio consiste in quattro o cinque
capanne davanti alle quali stanno i figuranti a
rappresentare ciascuno una delle antiche occupazioni di
uomini e donne maori. Quasi sempre coinvolgono anche gli
spettatori in esibizioni tipo danze femminili o haka per
gli uomini più duri. Noi ci sentiamo decisamente nel
posto sbagliato. Il programma poi prevede un breve
spettacolo di danze e canti del tutto simile a quello che
al mattino abbiamo visto al Te Puia quindi, consiglio,
non serve fare entrambe le cose. Al termine il capo
villaggio ci chiama a raccolta per condividere il pasto.
E proprio di condivisione si tratta, visto che siamo in
un salone con lunghi tavoloni e file di affamati a
riempirsi i piatti di ogni tipo di cibo. Le portate
principali sono costituite sostanzialmente da verdure,
pollo e manzo cotti appunto alla maniera tradizionale.
Non male in effetti, ma di certo lambientazione da
fiera paesana non ci piace. Riteniamo tuttavia che sia
uno dei pochi modi di assistere a qualcosa di
tradizionale, visto che difficilmente si riuscirà a
trovare un vero villaggio maori con veri guerrieri che
fanno la haka.
PASTI: colazione al sacco 7NZ$ in due; pranzo
al Te Puia 14,50NZ$ in due; cena compresa
nel pacchetto maori village.
NOTTE: Astray Motel, 1198-1202 Pukuatua Street,
Rotorua (tel. +64.7.348.1200, astray.co.nz, reservations@astray.co.nz,
75NZ$ B, twin studio, wifi a pagamento 6NZ$/ora)
giovedì 23 febbraio. ROTORUA TONGARIRO
Neanche a dirlo... piove. Non siamo molto preoccupati
perchè quello che ci interessa è avere tempo buono
domani, quando dovremo affrontare il Tongariro N.P..
Quindi saliamo in macchina e ci dirigiamo verso sud,
verso il lago Taupo e le montagne. Ci fermiamo poche
decine di chilometri dopo per visitare il famoso sito
geotermale di Wai-o-Tapu (waiotapu.co.nz - 32,50NZ$ a
testa), che abbiamo sempre visto segnalato per leruzione
del celebre Lady Knox Geyser. Questultimo in
realtà erutta ogni giorno alle 10:15 solo perchè viene
aiutato dai responsabili del parco e non è
certo lattrazione più interessante. Lintero
sito si sviluppa lungo un percorso che si completa con
una piacevolissima passeggiata di circa unora e
comprende diverse aree decisamente belle. Ci piace molto
più del Te Puia, anche se facciamo quasi tutta la visita
sotto la pioggia. E importante ricordare che il
biglietto per il sito si acquista presso il visitor
center e lo stesso biglietto serve per accedere al Lady
Knox Geyser, che si trova quasi un chilometro prima. Poco
a nord di Taupo troviamo e seguiamo la deviazione per le
Huka Falls, cascate abbastanza famose e decisamente
accessibili. Una volta parcheggiata lauto bastano
pochi minuti di cammino per vederle da diverse
angolazioni. Niente di speciale, ma vista la semplicità
e la brevità della sosta ci si può fare un giro.
Passiamo anche a Taupo e il cielo comincia finalmente ad
aprirsi, tanto che riusciamo a fare una sosta fotografica
ad uno dei view-point sul lago. Molto carina la cittadina
e molto bella la sua posizione. Quando arriviamo a
National Park il cielo è di nuovo grigio e le nuvole
basse non ci permettono di vedere niente oltre la strada.
Sappiamo che ci sono tre vulcani alla nostra sinistra, ma
non ne vediamo neanche uno. Al visitor center del
Whakapapa troviamo le previsioni meteo che ancora una
volta non lasciano molto spazio allimmaginazione:
nuvole, pioggia e vento forte, soprattutto oltre 1500
metri. La stessa gentilissima proprietaria dellhotel
ci rinvia a domattina con poche speranze e neanche gli
ottimi hamburger giganti che consumiamo da Schnapps ci
danno il conforto che vorremmo.
PASTI: colazione Breakfast all day, Pukuatua
Street, Rotorua 15NZ$ in due; pranzo al
sacco 7NZ$ in due; cena Schnapps, National
Park 45NZ$ in due.
NOTTE: Adventure Lodge and Motel, Carroll Street,
National Park (tel. +64.7.892.2991, adventurenationalpark.co.nz,
adventurelodge@xtra.co.nz, 195NZ$ BBD, double ensuite +
tongariro crossing freedom package con colazione+trasporto
a/r+pacchetto pranzo+cena+maglietta+spa, wifi gratuito)
venerdì 24 febbraio. TONGARIRO
Nessuna bella sorpresa al risveglio. Lanciamo qualche
irripetibile parola nella lingua di Mordor verso il cielo,
ma il colore non cambia: tutto grigio, più o meno scuro.
E allora che fare? Andare e non vedere niente oppure
rinviare a domani col rischio di ritrovarci allo stesso
tavolo della colazione con gli stessi dubbi? Ci dicono
che sullaltro versante il cielo è più aperto e
che la pioggia che oggi è solo possibile, domani è
praticamente sicura. Certezza di morte... scarse
possibilità di successo... che cosa stiamo aspettando!?!?
Decidiamo di andare. Il trail fa parte delle Great Walks
ed è considerato il migliore trail di un giorno di tutto
il paese. Si attraversa il Tongariro National Park per i
19,4 km che collegano Mangatepopo a Ketetahi, tra il
Mount Ngauruhoe e il Mount Tongariro. Il terzo vulcano
del parco è il Mount Ruapehu, che fa da sfondo in
direzione sud. Il sentiero si può percorrere in entrambi
i sensi e lingresso è libero e incustodito. Non ci
sono rangers alle estremità e nemmeno lungo il trail. A
Mangatepopo e Ketetahi ci sono solo due parcheggi
con servizi igienici e la maggior parte degli
escursionisti viene accompagnata a Mangatepopo ed
aspettata a Ketetahi dopo circa 7 ore. Conviene in
effetti affrontare il sentiero in questo verso, perchè
facendolo al contrario la parte in salita sarebbe
decisamente superiore. La parte di trail che nelle mappe
collega Mangatepopo Hut al Whakapapa Village è un tratto
del circuito che si può affrontare in più giorni:
teoricamente alloggiando al Whakapapa Village si potrebbe
farla a piedi, ma conviene utilizzare i servizi navetta
che tutti gli hotel offrono compresi nei pacchetti del
soggiorno.
E così ci incamminiamo verso il monte Fato, invisibile
davanti a noi. Ben presto ci rendiamo conto che non deve
essere stato difficile filmare Mordor in questa zona:
nubi, vento e pioggia da tutti i lati in uno scenario da
eruzione vulcanica decisamente tetro. Teniamo un buon
passo per superare la pioggia, ma non cè scampo:
passiamo ai piedi del Ngauruhoe senza riuscire a vederlo,
ma ugualmente ne risaliamo il pendio per qualche metro
per completare il rito della distruzione dellanello.
Magari funziona. Invece no: attacchiamo la dura salita
per il Red Crater sferzati dal vento e dalla pioggia come
dannati degli inferi. Sul bordo del cratere le raffiche
sono fortissime e la stessa voragine sotto di noi è
quasi invisibile. La montagna ci respinge, pensiamo anche
di sentire unempia voce nellaria e se
potessimo trovare laccesso a Moria di sicuro ci
entreremmo. Ma non cè. Non molliamo e scivoliamo
sulla sabbia vulcanica verso gli Emerald Lakes, che in un
giorno come questo di emerald hanno ben poco. Li
scorgiamo dentro le nubi da cui noi stessi siamo avvolti
e scattiamo qualche foto tanto per giustificare la gita
della macchina fotografica fin quassù. A un certo punto
però il vento si placa e smette di piovere, tanto
che i laghetti ci appaiono splendidamente colorati da una
luce che, non si sa come, filtra tra le nuvole. Che sia
un segno di speranza? Consumiamo addirittura il pranzo
seduti su una roccia e quando riprendiamo la discesa la
luce è sempre più forte. Non ci possiamo credere, ma
quando arriviamo in vista del Blue Lake appunto
lo vediamo. E vediamo anche lontano allorizzonte
e sopra di noi si aprono vasti squarci azzurri. Allora è
vero: il male è stato sconfitto! Completiamo il sentiero
in circa 6 ore e mezza con una promessa: se domani il
cielo è limpido torniamo agli Emerald Lakes. Nonostante
tutto capiamo quanto bello possa essere questo trail
nelle migliori condizioni meteo. A noi è piaciuto anche
così e la stessa seconda parte, che sinceramente non
avrebbe molto da offrire, ci ha lasciato unottima
impressione. Per chi ama la montagna questo è un trail
da non mancare per nessuna ragione. A cena ci consegnano
anche la maglietta celebrativa e sorridono di fronte alla
nostra promessa. In effetti non ci sono ragionevoli
speranze.
PASTI: colazione in hotel; pranzo lunch-pack
compreso nel pacchetto; cena in hotel compresa nel
pacchetto.
NOTTE: Adventure Lodge and Motel, Carroll Street,
National Park (tel. +64.7.892.2991, adventurenationalpark.co.nz,
adventurelodge@xtra.co.nz, 195NZ$ BBD, double ensuite +
tongariro crossing freedom package con colazione+trasporto
a/r+pacchetto pranzo+cena+maglietta+spa, wifi gratuito)
sabato 25 febbraio. TONGARIRO WELLINGTON
[benzina 50NZ$]
Ma... si sa... cè sempre speranza. Fuori dalla
finestra il cielo è limpido, non cè una nuvola a
sporcare lazzurro perfetto. Tempo di renderci conto
di cosa comporta la promessa di ieri che la signora del
lodge bussa alla nostra porta e tutta garrula ci annuncia
Its clear!. Cavoli, adesso ci tocca
veramente tornare lassù. Il maleficio è spezzato. E
allora via, colazione in due minuti, zaini e check-out in
altri due, macchina pronta e siamo in strada verso il
parcheggio di Mangatepopo. Lasceremo lauto lì,
riconquisteremo la vetta del Red Crater e gli Emerald
Lakes e poi torneremo indietro per riprenderla. Già
prima di arrivare al parcheggio ci rendiamo conto che è
tutta unaltra storia. Non abbiamo neanche lasciato
il lodge che vediamo altissimo il Monte Fato, con il suo
cono perfetto, proprio come nel film. E accanto gli altri
due: a destra il Ruapehu con qualche chiazza bianca di
neve e a sinistra il Tongariro, più basso. Ieri non cerano.
Il sentiero scorre bene sotto i piedi che per leccitazione
non sono più stanchi, il panorama è favoloso e
guardarsi attorno è un piacere. Sembra un altro trail.
Scattiamo foto come giapponesi, quasi per paura che tutto
sparisca improvvisamente dietro a qualche nuvola. Invece
non succede: superiamo le stazioni di sosta, ripassiamo
dal Ngauruhoe, ce lo godiamo in tutta la sua ravvicinata
maestosità e a tempo di record siamo già ai piedi del
red crater. Di nuovo. Nel frattempo però il venticello
che ci ha sempre accompagnato da ovest ha portato quelle
nuvolette che prima erano lontane allorizzonte. Non
ci fanno più paura, ma quando siamo in cima le raffiche
sono nuovamente fastidiose e decisamente bagnate. Sopra
di noi però domina lazzurro e la discesa verso gli
emerald lakes è unemozione unica: i tre laghetti
sono perfettamente visibili in tutte le loro tonalità di
azzurro verde e blu. Ecco il motivo per cui siamo tornati
quassù. Dieci minuti di gloria fotografica e il vento
finisce per avere la meglio. Le nuvole ricoprono tutto,
la pioggia ci sferza di nuovo, ma ormai stiamo già
tornando indietro con la vittoria stretta nel pugno. Ci
dispiace per i poveretti che incrociamo nel verso opposto.
O forse no, non ci dispiace troppo, in fondo ieri eravamo
noi e le condizioni erano ben peggiori. Appena guadagnamo
il lungo tratto in falsopiano il vento si placa e il sole
torna ad illuminare la scena e la via. Sembra proprio un
film. Arriviamo in macchina molto stanchi, ma contenti.
Adesso sì che possiamo ripartire.
Wellington è lontana 300 km e non possiamo più pensare
di inserire soste lungo il trasferimento. Decidiamo di
passare da Whanganui e la scelta si rivela felice perchè
la strada è bellissima. Colline e montagne verdissime,
altopiani boscosi e fiumi e piccoli paesi, qualche mucca
e infinite pecore. Impossibile non fermarsi a scattare
qualche foto. La stessa Whanganui è carinissima e
meriterebbe sicuramente più tempo del poco o niente che
possiamo dedicarle. Ma stavolta il tempo è tiranno e la
capitale è lontana. Arriviamo con le ultime luci del
giorno, giusto in tempo per un boccone in centro e per
abbandonarci al meritato riposo. Una grande giornata.
PASTI: colazione in hotel; pranzo al sacco
compreso nel pacchetto; cena Burger King,
Wellington 23,10NZ$ in due.
NOTTE: Richmond Guest House, 116 Broughan Street,
Wellington (tel. +64.4.939.4567, richmondguesthouse.co.nz,
info@richmondguesthouse.co.nz, 95NZ$ BB, wifi 50MB
gratuiti)
domenica 26 febbraio. WELLINGTON
Lordine delle visite è deciso dagli orari di
apertura. Primo: Weta Cave (Corner of Camperdown Rd
and Weka St, Miramar, Wellington, wetanz.com/cave,
wetacave@wetanz.co.nz, 9:00-17:30 lun/dom). Più che
un negozio è il piccolo museo che celebra il lavoro del
famoso studio artistico-cinematografico. Non ci si
aspetti di trovare scaffali pieni di souvenir, ma solo lesposizione
di modelli e miniature delle più celebri produzioni,
come Il signore degli anelli, King Kong,
Le cronache di Narnia, Avatar e
tanti altri. Tutti i prodotti in vendita sono carissimi e
in numero limitato, tanto che la maggior parte di essi è
sold out da anni. In pratica hanno venduto ai
collezionisti di tutto il mondo le repliche e i modelli
originali ed ora non è rimasto che qualche cimelio.
Molto interessante il filmato-documentario e sicuramente
particolare lambientazione nel suo complesso, ma in
generale ci rimane un senso di insoddisfazione. Non
siappiamo neanche cosa potevamo aspettarci, ma
sicuramente qualcosa di più grande, in tutti i sensi.
Gli amanti del genere devono comunque farci un giro
perchè il luogo è unico. Già che siamo in zona ci
fermiamo al Mount Victoria per cercare le locations del
primo capitolo della trilogia, in particolare quelle
relative alla fuga dalla Contea. Abbiamo con noi il LOTR
Locations Guidebook, ma trovare lalbero sotto il
quale si nascondono gli hobbit in fuga dai nazgul è
quasi una missione impossibile. Fondamentale è misurare
la strada percorsa su Alexandra Road, contando poco più
di un chilometro dal suo inizio. Per non sbagliare lato
si consideri la presenza dei parcheggi a bordo strada: da
una parte ce ne sono tanti subito, dallaltra quasi
nessuno. Bisogna partire dalla parte dei parcheggi. Fatti
quindi circa 1200 metri si trova una doppia curva
sinistra-destra con unarea di sosta non segnalata a
destra della prima curva e unaltra segnalata a
sinistra della seconda. In corrispondenza di questultima
partono due sentieri: uno su ciascun lato della strada.
Quello giusto è sul lato sinistro, è segnalato come
location del film e procede in discesa nel bosco. Poche
decine di metri più a valle, in corrispondenza dellunico
bivio che si incontra, bisogna seguire il sentiero che
sale a destra (cè anche un piccolo segnale): dopo
pochissimi metri lalbero è ben riconoscibile in
alto sulla destra. Praticamente irriconoscibili sono
invece gli altri due siti che il libro indica. Il monte
che sovrasta la città è anche un ottimo punto
panoramico su tutta la baia e sullo stretto di Cook: vale
senzaltro la pena salire fino in cima e godersi la
vista a 360 gradi. Dopo unaltra breve passeggiata
per le animate vie del centro siamo pronti per visitare
il Te Papa Museum (Cable Street, Wellington, tepapa.govt.nz,
10:00-18:00 lun/dom ingresso gratuito), il
più importante e celebre del paese. Soprattutto il
livello 4 merita particolare attenzione. I primi livelli
sono più che altro dedicati alla descrizione della flora
e della fauna neozelandesi, mentre il quinto e sesto sono
occupati da mostre contemporanee o esposizioni temporanee.
Il museo è decisamente interessante e pensiamo che una
visita sia dobbligo, ma in generale ci aspettavamo
qualcosa di più. Tirando le somme Wellington è una
bella capitale e non ci è dispiaciuta, giovane e moderna,
pulita e ordinata, ma se dovessimo fare delle scelte
pensiamo che taglieremmo o ridurremmo al minimo il tempo
di questa visita per dedicarlo ad altre attrazioni.
PASTI: colazione in hotel; pranzo Wholly
Bagels, 250 Wakefield Street, Wellington 22NZ$ in
due; cena KFC, Wellington 19,90NZ$ in due.
NOTTE: Richmond Guest House, 116 Broughan Street,
Wellington (tel. +64.4.939.4567, richmondguesthouse.co.nz,
info@richmondguesthouse.co.nz, 95NZ$ BB, wifi 50MB
gratuiti)
lunedì 27 febbraio. WELLINGTON MOTUEKA
[benzina 64,96NZ$]
Oggi si cambia isola. Il traghetto delle 8 parte
addirittura in anticipo e in poco più di tre ore ci
porta a Picton attraversando lo stretto di Cook (traghetto
Bluebridge, tel. 0800.844.844 - +64.4.471.6188,
bluebridge.co.nz, bookings@bluebridge.co.nz, 2 adulti + 1
auto 220NZ$). Abbiamo prenotato la traversata
dallItalia, compreso il trasporto della macchina.
Oggi possiamo dire che rifaremmo questa scelta perchè
abbiamo guadagnato tantissimo tempo e perchè il costo
del trasporto non è superiore a quello di un nuovo
noleggio auto separato. E poi la comodità di salire e
scendere con la propria auto senza pensieri non ha prezzo.
Anche larrivo a Picton tra le isolette e i fiordi
è una bella occasione per godersi il panorama, tanto che
un semplice trasferimento diventa quasi una bella
crociera. La stessa strada che conduce a Nelson, la
cosiddetta Queen Charlotte Drive, è incredibilmente
scenica e nonostante le infinite curve merita di essere
percorsa al posto della più lunga e veloce highway. Per
imboccarla è sufficiente seguire le indicazioni per
Havelock. In meno di due ore siamo a Nelson e ci fermiamo
per una breve visita. Il centro cittadino è vivace e ci
conquista e la passeggiata risulta particolarmente
piacevole. Riusciamo perfino a trovare lorafo che
ha creato lunico anello. Neanche a dirlo entriamo e
senza vergogna chiediamo di poter scattare una foto alla
riproduzione esposta. Immaginiamo che i gestori siano
abituati a questo genere di incursioni. Altri 50 km e si
arriva a Motueka, la nostra base per lesplorazione
dellAbel Tasman National Park. Il nostro motel ci
offre il comodo servizio di prenotazione (e pagamento)
delle escursioni nel parco, così appena arrivati ci
facciamo riservare due posti sul primo taxi dacqua
del mattino (Aqua Taxi Marahau, aquataxi.co.nz,
info@aquataxi.co.nz, tel. 0800.278282 - +64.3.5278083,
seals & sand 72NZ$ a testa). La cittadina si
trova a pochi chilometri dal parco, prima degli avamposti
di Kaiteriteri e Marahau, ed ha ben poco da offrire oltre
ai servizi essenziali per i turisti e alcuni negozi. Va
tenuto presente che qua si cena tra le 18 e le 19, quindi
arrivando molto dopo questi orari si rischia di trovare
tutto chiuso.
PASTI: colazione e pranzo Picton Village Bakkerij,
46 Auckland Street, Picton 19,70NZ$ in due; cena
Elevation Cafè and Restaurant, Motueka 47,50NZ$
in due.
NOTTE: Laughing Kiwi, 310 High Street, Motueka (tel.
+64.3.5289229, laughingkiwi.co.nz, laughingkiwi@xtra.co.nz,
68NZ$ B double ensuite, wifi 4NZ$ per 1 ora, prenotazioni
attività gratis)
martedì 28 febbraio. MOTUEKA
Lescursione che abbiamo prenotato è un po
più estesa rispetto alle opzioni più gettonate: prevede
il trasferimento in taxi dacqua da Marahau fino a
Tonga, una parte di Abel Tasman Coastal Track da Tonga a
Torrent Bay (o Anchorage, a scelta) ed il rientro a
Marahau sempre in taxi dacqua. In condizioni
normali il primo trasferimento via mare dura circa unora
e comprende una breve sosta nei pressi di Tonga Island
per vedere le colonie di leoni marini, il percorso a
piedi richiede circa 4 ore con poche soste e il rientro
da Torrent Bay altri 30 minuti via mare. Il trail
completo si percorre in più giorni, ma la parte più
interessante e comoda per unesplorazione
giornaliera è quella che va da Tonga a Torrent Bay, per
un totale di circa 14 km. Il sentiero si snoda nella
boscaglia a ridosso della costa e non è pensabile
affrontarlo in ciabatte: pur permettendo laccesso a
numerose spiagge si tratta un vero e proprio trail di
montagna. Per avere più tempo a disposizione per sostare
in una delle calette lungo il percorso conviene limitare
la passeggiata al tratto che va da Bark Bay a Torrent Bay
oppure prenotare il rientro con lultimo acqua taxi
del pomeriggio (17:45 in estate). La zona dellAbel
Tasman è nota, oltre che per le belle spiagge, per il
clima particolarmente mite e per le calde giornate di
sole. Oggi purtroppo non è una di quelle. E pensare che
il cielo si presentava azzurro, tanto che, ingenui noi,
abbiamo indossato i costumi da bagno. Appena arrivati a
Marahau ci sono le solite nubi nere ad aspettarci e a
Tonga, a parte qualche repentina schiarita, cè
anche la nostra ormai intima amica... pioggia. Il parco
ci è comunque piaciuto, quindi è sicuro che in
condizioni migliori risulti spettacolare. Anche il
sentiero nel bosco è bello e non troppo impegnativo,
soprattutto se ogni tanto ci si riesce a fermare nelle
belle spiagge che si incontrano. Noi lo facciamo quasi
tutto con gli impermeabili chiusi fin sopra le orecchie e
arriviamo a Torrent Bay in largo anticipo. Qui pensiamo
che il fato ci voglia favorire, perchè troviamo un taxi
dacqua della nostra compagnia pronto per partire il
quale, viste le condizioni estreme, non esita a caricarci.
Purtroppo di favori in questo viaggio non ne riceviamo
tanti. Il mare è sempre più agitato e il trasferimento
assomiglia più a un giro di montagne russe con
autoscontro che ad una traversata in motoscafo. Acqua
sotto, acqua da davanti e dai lati, acqua da sopra... per
fortuna sciocchi che siamo stiamo per
arrivare. Sì, stiamo per arrivare a Kaiteriteri, dieci
chilometri più a sud di Marahau, dove abbiamo la
macchina. Ora... sarà che siamo confusi per il cammino
bagnato e per la perigliosa traversata, sarà che non
dominiamo perfettamente la lingua, fatto sta che il
nostro caronte non ci indica le fermate, probabilmente
non si ricorda neanche di cosa cè scritto sui
biglietti che ci ha ritirato in partenza e quindi salta
la nostra fermata e ci lascia scendere dove scendono
tutti gli altri. Come quel tale che tempo fa arrivò ai
Caraibi convinto di essere in India, così noi, sollevati
per la fine delle nostre pene, sbarchiamo e cerchiamo la
strada per lufficio accanto al quale abbiamo
lasciato lauto. In effetti un ufficio cè, ma
è diverso da quello del mattino. Mah... magari non
ricordiamo bene. Invece la signorina ci risveglia e ci
sbatte in faccia la dura realtà. E adesso?! Arrabbiarsi
e protestare serve a poco. Anche perchè ha tutte le
intenzioni tranne quella di farci venire a prendere dai
suoi colleghi. Per fortuna ci dice che passerà lultimo
bus entro unora. Alla fine passa, in ritardo, ma
passa. Riguadagnamo la nostra macchina e devastati nel
corpo e nello spirito rientriamo allhotel. E
pensare che avevamo indossato i costumi. Rimaniamo dellidea
che il parco sia stupendo e che almeno un parte di trail
vada fatta. Vale la pena programmare almeno un giorno
intero per la visita, includendo magari due notti in zona
per poter partire presto la mattina e tornare tardi al
pomeriggio.
PASTI: colazione e pranzo al sacco - 13,86NZ$ in
due; cena Mc.Donalds, Motueka 23,70NZ$
in due.
NOTTE: Laughing Kiwi, 310 High Street, Motueka (tel.
+64.3.5289229, laughingkiwi.co.nz, laughingkiwi@xtra.co.nz,
68NZ$ B double ensuite, wifi 4NZ$ per 1 ora, prenotazioni
attività gratis)
mercoledì 29 febbraio. MOTUEKA HOKITIKA
[benzina 69,40NZ$]
Scopo della giornata è avvicinarsi ai ghiacciai della
west coast passando per Punakaiki e le pancake rocks.
Vorremmo concederci un po del tempo in spiaggia che
ieri non abbiamo avuto, ma anche oggi il meteo non lascia
troppi dubbi. Invece di tornare sui nostri passi verso
Richmond prendiamo la strada secondaria che passa da
Woodstok attraversando una zona rurale con pascoli e
pecore e casette solitarie. La pioggia ci accompagna fino
a Westport, dove consumiamo in macchina il nostro pranzo
da supermarket. Arriviamo a Punakaiki verso le 14 e
improvvisamente smette di piovere e la luce si accende.
Non parliamo di vero e proprio sole, ma sicuramente
meglio di prima, tanto che ci precipitiamo verso il
sentierino che porta ai viewpoints sulle famose Pancake
rocks, allinterno del Paparoa National Park. Per
raggiungerle bisogna aspettare il cartello del visitor
center con relativo parcheggio (entrambi a monte della
strada); non serve fermarsi prima perchè non ci sono
altri accessi. Il percorso è breve circa 15
minuti e conduce fin sopra queste uniche
formazioni rocciose, che hanno appunto laspetto di
tante sottili fette sovrapposte. Scattiamo foto come
giapponesi durante i pochi minuti di luce e quando
torniamo alla macchina ricomincia a piovere. La sosta è
un must per chi transita da questa zona. Non solo perchè
è breve, ma soprattutto perchè il sito è unico e
veramente spettacolare. Ci premiamo con una cena sontuosa
da Stumpers, dove pure soggiorniamo, a base di agnello e
costolette. Qui sì che lo sanno cucinare.
Consigliatissimo, sia come hotel che come ristorante.
PASTI: colazione al sacco 4NZ$ in due;
pranzo al sacco 11,10NZ$ in due; cena Stumpers
50NZ$ in due.
NOTTE: Stumpers, 2 Weld Street, Hokitika (tel. +64.3.755.6154,
stumpers.co.nz, enquiries@stumpers.co.nz, 65NZ$ B double
ensuite, wifi 5NZ$ per 1 ora)
giovedì 01 marzo. HOKITIKA WANAKA
[benzina 50NZ$]
Finalmente, dopo due settimane in Nuova Zelanda, la
giornata tanto attesa. Cielo azzurro, sole splendente e
tanti colori tutti da fotografare. Speriamo che sia solo
il primo di una serie di giorni buoni. A dire la verità
linizio non era stato così buono, visto che la
solita pioggia ci ha accompagnato per un buon tratto di
strada, ma in prossimità dei ghiacciai tutto è andato a
posto. Prima sosta al Franz Josef Glacier, che si
raggiunge dal parcheggio poco oltre la cittadina
percorrendo un facile sentiero; in tutto unora e
mezza tra andare, fotografare e tornare. Più o meno la
stessa cosa che capita al Fox Glacier, sempre facile
sentiero di circa unora dal parcheggio, sempre
posto poco dopo il paese. Entrambi i ghiacciai si possono
vedere da una distanza di circa duecento metri e scendono
possenti dallalto di una stretta gola. Ai lati le
montagne a picco completano un bel quadro. Questo è il
modo più semplice per visitarli, ma esistono anche altri
trail che si spingono lateralmente o sopra i ghiacciai
stessi. Pensiamo che una sosta come la nostra sia più
che sufficiente per essere soddisfatti. Superati i
ghiacciai la highway 6 continua alternando tratti
costieri a tratti di montagna: in entrambi i casi la
vista è superba e, in particolare in una giornata di
sole come questa, è impossibile non fermarsi per
scattare foto o semplicemente per ammirare il panorama.
Quando poi ci si inoltra sulle montagna verso lHaast
Pass e poi verso Wanaka, lo spettacolo è addirittura
grandioso, soprattutto nel momento in cui a bordo strada
compaiono i laghi. La stessa Wanaka, spesso oscurata
dalla fama della vicina Queenstown, gode di una
fantastica posizione sul lago omonimo e ci piace
tantissimo, così verde e pulita da sembrare una
cartolina. Anche il nostro hotel supera le nostre
aspettative da tutti i punti di vista, quindi non
possiamo che consigliarlo.
PASTI: colazione e pranzo al sacco 14NZ$ in
due; cena Wanaka Ale House, 155 Ardmore Street,
Wanaka 60,50NZ$ in due.
NOTTE: Wanaka Bakpaka, 117 Lakeside Road, Wanaka (tel.
+64.3.443.7837, wanakabakpaka.co.nz, info@wanakabakpaka.co.nz,
71NZ$ B twin ensuite, wifi 2NZ$ per 50MB)
venerdì 02 marzo. WANAKA QUEENSTOWN
Come volevasi dimostrare la giornata di ieri rimane un
episodio. Oggi cielo uniformemente coperto, ma una buona
luce e soprattutto niente pioggia fino al tardo
pomeriggio. Poi verso le 18 ricomincia perchè se no come
potremmo fare il record di giorni bagnati consecutivi?!
Ci dirigiamo verso Queenstown passando per la zona di
Arrowtown, sulla statale 89. La strada è comunque veloce
e come sempre in ottime condizioni e i paesaggi sono
notevoli. Si passa per Cardrona, che sembra una ghost
town del west e poco dopo si può ammirare il panorama
della vallata che porta a Queenstown dallalto.
Tutte queste montagne sono state più volte immortalate
nelle riprese del film (inutile ripetere il titolo, tanto
è sempre quello), sia per vedute aeree che per scorci da
terra. E più difficile ritrovare le location
esatte, anche perchè il lavoro digitale è stato di
grande impatto, ma è comunque facile immaginare le scene
ambientate su queste vette. Ad Arrowtown cè poi il
tratto di fiume in cui i Nazgul scendono in acqua allinseguimento
di Arwen e Frodo a cavallo e non è difficile seguire il
corso del fiume stesso partendo dal parcheggio proprio
alla fine della via principale. La cittadina è
carinissima e merita assolutamente una sosta. Un ambiente
rilassato e unatmosfera molto particolare, quasi da
stazione postale di fine ottocento. Il piccolo centro è
un susseguirsi di negozi e attività, tutti in edifici
che definiremmo depoca se non fosse che sembrano
semplicemente vecchi. La deviazione porta via unoretta,
senzaltro ben spesa. In pochi minuti si arriva poi
a Queenstown e quasi senza accorgersene ci si trova in
centro città. La differenza è grande così come il
traffico e laffollamento di turisti. Guadagnamo il
nostro lodge (consigliatissimo) e ci dedichiamo allesplorazione
delle vie principali a piedi. Lanimato centro
brulica di visitatori che entrano ed escono dai mille
negozi di souvenir, dai ristoranti e dalle infinite
agenzie per la prenotazione delle più strane e diverse
attività: bungee jumping, rafting, mountain bike,
parapendio, ecc.... Queenstown è definita la capitale
degli sport estremi e passeggiando per il centro ci si
rende conto che è vero. Come immaginavamo la città in
se non ha molto da offrire, anzi a dire la verità sembra
la classica trappola per turisti. Va bene usarla come
base per altri spostamenti, ma se non si ha intenzione di
partecipare ad alcuna attività adrenalinica una sosta di
mezza giornata è più che sufficiente. La nostra
attività più emozionante è un giro sulla skyline
gondola, una cabinovia che porta in cima al picco che
sovrasta la città (andata e ritorno 25NZ$ a testa).
La vista dallalto è sensazionale e ci sentiamo di
definire la salita un must della visita di Queenstown.
Esistono diverse combinazioni da associare alla salita,
come ad esempio lo spettacolo maori della sera, una cena
a buffet o la visita al kiwi center. Tutte estensioni
decisamente costose che abbiamo già sperimentato nei
giorni passati e che quindi non ripetiamo.
PASTI: colazione al sacco 10NZ$ in due; pranzo
Starbucks, Queenstown 16NZ$ in due; cena
Winnies Gourmet, 7 the Mall, Queenstown 40,45NZ$
in due.
NOTTE: Reavers Lodge, 56 Hamilton Road, Queenstown
(tel. +64.3.441.1059, reavers.co.nz, info@ozsnowadventures.com.au,
89NZ$ BB double ensuite, wifi 6NZ$ per 1 ora)
sabato 03 marzo. QUEENSTOWN GLENORCY
QUEENSTOWN
[benzina 70NZ$]
Giornata gloriosa! Cielo azzurro, splendido sole e
neanche una nuvola a rovinare un quadro fin troppo
perfetto. Non ci possiamo credere, però è vero: è il
primo giorno senza pioggia da quando siamo in Nuova
Zelanda. Forse è proprio cambiato il vento, in tutti i
sensi. Per arrivare a Glenorcy da Queenstown basta
seguire la strada che costeggia il lago e inoltrarsi tra
i monti verso nord. Attenzione però... Dando per
scontato che si vada a Glenorcy per intraprendere il
Routeburn Track, oltre ai 70 km che separano le due
città bisogna considerare gli altri 27 che servono per
raggiungere linizio del sentiero, per la maggior
parte sterrati. Quindi è opportuno prevedere almeno unora
e mezza tra la partenza da Queenstown e leffettivo
inizio della camminata. A Glenorcy cè un
distributore di benzina, quindi si corrono pochi rischi,
ma per evitare sorprese è meglio fare il pieno a
Queenstown, vista la facilità con cui cambiano orari e
abitudini nei piccoli paesi come questo. Da Glenorcy la
strada riparte in direzione nord e finisce in un
parcheggio: il sentiero inizia proprio a ridosso di questultimo,
dietro alla struttura dei servizi. Il tratto che è
tecnicamente possibile percorrere in giornata è quello
che conduce fino a Harris Saddle, circa 12 km dalla
partenza (quindi circa 24 km in totale). Il dislivello
complessivo non è grande e le pendenze sono tuttaltro
che proibitive. Nel complesso lo definiremmo un trail
facile. Solo la distanza notevole lo rende faticoso
perchè comunque 24 km, per quanto non difficili, sono
sempre 24000 metri da fare uno dopo laltro. La
prima parte di circa 6,5 km (Routeburn Flats) attraversa
il bosco ed è quasi tutta in falsopiano, la seconda di
circa 2,5 km (Routeburn Falls) si sviluppa sempre tra gli
alberi con pendenze maggiori, mentre lultima parte
è quella più esposta, ma anche quella che regala gli
scorci più spettacolari, primo fra tutti lHarris
Lake, poco prima dello scollinamento a oltre 1200 metri.
E in questo tratto che si apprezza la meraviglia di
queste montagne e in una giornata favorevole è veramente
uno spettacolo. Le basse quote raggiunte poi non rendono
particolarmente faticoso il cammino e possiamo dire che
si arriva a Harris Saddle con poco sforzo e tanta,
tantissima soddisfazione. E chiaro che una giornata
di pioggia cambia radicalmente giudizi e commenti. Noi
siamo fortunati e facciamo tutto il trail nelle
condizioni migliori, vediamo tutto quello che si può
vedere a 360 gradi e scattiamo foto con il solito senso
di precarietà che ci accompagna dallinizio del
viaggio. Una giornata memorabile. E questo il
giorno che avremmo voluto. Per la cronaca completiamo lintero
percorso (andata e ritorno, soste comprese) in circa 7,5
ore.
PASTI: colazione in hotel; pranzo al sacco
9NZ$ in due; cena Glenorcy Cafè, Glenorcy
33NZ$ in due.
NOTTE: Reavers Lodge, 56 Hamilton Road, Queenstown
(tel. +64.3.441.1059, reavers.co.nz, info@ozsnowadventures.com.au,
89NZ$ BB double ensuite, wifi 6NZ$ per 1 ora)
domenica 04 marzo. QUEENSTOWN MILFORD SOUND
TE ANAU [benzina 86NZ$]
Se ieri era gloriosa, per oggi non sappiamo che aggettivi
usare. Forse il termine miracolo è quello
che più si addice alla situazione. La zona di Milford
Sound è descritta come una delle più piovose al mondo
con i suoi 7000 mm di pioggia allanno. Nei nostri
piani era ampiamente prevista una giornata piovosa. E
invece... e invece cielo limpido e sole che scotta, tanto
che al porticciolo di Milford Sound ci permettiamo di
lamentarci per un certo senso di afa. Gli stessi
operatori della biglietteria si congratulano con noi per
la scelta di una giornata più unica che rara. Noi la
prendiamo come parziale risarcimento per i tormenti dei
giorni passati. Milford Sound dista circa 120 km da Te
Anau e la strada che collega le due località è
descritta come una delle più spettacolari. In realtà ci
sentiamo di dire che è una bella strada, soprattutto
nella parte finale, ma durante il viaggio ne abbiamo
fatte di ben più emozionanti. Oltre al porticciolo per
la partenza delle crociere e allufficio turistico
non cè altro, quindi attenzione, perchè non cè
neanche un distributore di benzina. Noi facciamo lerrore
di sopravvalutare sia la località che i consumi della
nostra auto e riusciamo a tornare a Te Anau con lindicatore
ben fisso sulla E di empty e mille brividi.
La crociera quindi (Southern Discoveries, tel. +64.3.441.1137
0800.264.536, southerndiscoveries.co.nz,
reservations@southerndiscoveries.co.nz, nature encounter
cruise 66,60NZ$ a testa, durata 2h15m). Va
detto che se le condizioni meteorologiche sono quelle
abituali per la zona forse non vale la pena pianificare
in anticipo un giorno quassù per fare una cosa che
sicuramente non soddisferà fino in fondo. I prezzi
comunque non sono altissimi e tutti gli operatori
forniscono più o meno lo stesso servizio. Noi abbiamo
scelto Southern Discoveries (e ne siamo soddisfattissimi)
perchè ci garantiva una piccola imbarcazione e un
approccio un po più naturalistico della semplice
navigazione. Se si ha una prenotazione già completata
non serve entrare al visitor center accanto al parcheggio,
ma ci si può dirigere direttamente al porticciolo
seguendo il sentiero che costeggia il parcheggio, dalla
parte del mare. In pochi minuti si arriva alla
biglietteria, dove la prenotazione viene convertita in un
vero e proprio biglietto. Per tutte le altre informazioni
invece è opportuno rivolgersi al visitor center. La
vista più spettacolare è quella del Mitre Peak dal
porto, ma in un giorno nuvoloso si corre il rischio di
non vederlo affatto. Noi scattiamo decine di fotografie e
siamo sicuri che una di queste sarà la Foto dellintero
viaggio. La navigazione consiste nel percorrere il fiordo
fino al Mar di Tasmania, costeggiando una sponda allandata
e laltra al ritorno. Ci si avvicina più volte alle
ripide scogliere per esaminarne la conformazione, per
vedere foche sulle rocce o cascate dacqua glaciale.
Le viste che si godono dalla barca sono belle, a volte
molto belle, ma ancora una volta ripetiamo che lo sono
perchè noi le abbiamo godute col sole splendente. Alla
fine quindi la crociera ci piace, ci soddisfa e ci lascia
un ricordo favoloso. Auguriamo a tutti di poter avere la
nostra stessa fortuna. Non possiamo che concludere una
giornata così speciale con una cena altrettanto speciale
al famoso Fat Duck (consigliato).
PASTI: colazione in hotel; pranzo Fiordland
Bakery, Town Centre, Te Anau 20,20NZ$ in due; cena
Fat Duck, 124 Town Centre, Te Anau 60,40NZ$ in due.
NOTTE: Greatlakes Holiday Park, 15 Luxmore Drive,
Te Anau (tel. +64.03.249.8538, greatlakes.co.nz, info@greatlakes.co.nz,
86NZ$ B deluxe cabin, ensuite, wi-fi 5NZ$ per 1 ora)
lunedì 05 marzo. MILFORD SOUND MOUNT COOK
TWIZEL
[benzina 53,73NZ$]
Tappone di trasferimento. Non ci pesa il pensiero della
tanta strada da fare, pieni come siamo delle meraviglie
dei giorni passati. Il cielo è coperto, ma rimangono
ampie aperture che consentono al sole di illuminare la
scena tra unombra e laltra. Ripercorriamo la
strada per Queenstown, svoltiamo verso Cromwell e allimprovviso
ci troviamo davanti il cartello di A.J.Hacketts
Bungy Jump. Detto così non significa molto, ma
ricordiamo di averlo letto da qualche parte sul locations
guidebook. E infatti ci basta unocchiata giù nella
gola del canyon per riconoscere il sito degli Argonath. Lesatta
posizione da cui scattare la foto si trova abbastanza
facilmente seguendo queste indicazioni: come detto strada
da Queenstown a Cromwell, Hacketts sulla sinistra,
dopo pochi metri Chard Farm vinery sulla destra, si gira
e si prende la sterrata che porta alla vinery, ma ci si
ferma dopo poche centinaia di metri perchè il punto
della ripresa è chiarissimo, in basso a destra. Mancano
solo le barchette elfiche della compagnia. Durante tutto
il viaggio ci siamo divertiti a cercare le locations del
film, compatibilmente con il programma degli spostamenti,
e dobbiamo ammettere che è stata unappassionante
caccia al tesoro, con una soddisfazione fanciullesca dopo
ogni obiettivo raggiunto. Riprendiamo la lunga marcia
verso il Mount Cook e arriviamo a Twizel, dove
pernotteremo, verso le 15. Tempo di fare un rapido check-in
(consigliatissimo il nostro Holiday Park) e siamo di
nuovo in macchina verso il Mount Cook Village, circa 60
km più a nord sulla statale 80. Vogliamo andarci subito
perchè le previsioni non sono affatto buone e non
vorremmo trovarci domani senza la possibilità di vedere
la montagna più alta e famosa della Nuova Zelanda.
Arrivare non è difficile, le indicazioni sono chiare e
anche parcheggiare al Visitor Center è facile. Si
considerino circa 45 minuti da Twizel. Il cielo si copre
sempre di più, ma quando arriviamo la vetta del Mount
Cook è ancora libera e tutta la montagna si alza davanti
a noi, vicinissima. Facciamo anche una parte dellHooker
Valley Trail, fino al secondo ponte, e poi torniamo
indietro perchè è tardi e perchè ormai le nuvole hanno
coperto completamente la cima. Il trail è il migliore
che si possa scegliere per una passeggiata in giornata e
dura complessivamente circa 4 ore a/r. Si risparmia molto
tempo di cammino se si lascia lauto al parcheggio
che si trova oltre il Mount Cook Village, proprio in
corrispondenza dellindicazione Hooker Valley. Se
non si ha tempo o voglia di fare un trail la vista del
Mount Cook dal villaggio è comunque più che
soddisfacente e da sola vale la strada fatta per arrivare
fin quassù. La stessa strada è unottima occasione
per ammirare splendidi panorami della vallata e delle
montagne innevate, oltre che per ritrovare numerosi punti
di ripresa del film.
PASTI: colazione al sacco - 2NZ$ in due; pranzo
Centre Bakery, Cromwell 11,50NZ$ in due; cena
Hunters Cafè, 2 Market Place, Twizel 35,50NZ$ in
due.
NOTTE: Twizel Holiday Park, 122 Mackenzie Drive,
Twizel (tel. +64.3.435.0507, twizelholidaypark.co.nz,
info@twizelholidaypark.co.nz, 90NZ$ B ensuite cabin, wifi
5NZ$ per 50MB)
martedì 06 marzo. TWIZEL CHRISTCHURCH
[benzina 60,45NZ$]
Il bollettino meteorogico era esatto: non è la giornata
giusta per andare alla riconquista del Mount Cook. Per
fortuna abbiamo deciso di farlo ieri. Ce la prendiamo
quindi un po più comoda e con tutta calma andiamo
verso Christchurch, che dista circa 300 km da Twizel. La
bella strada passa da Lake Tekapo, un ameno paesino in
riva allomonimo lago con un paio di view points
sulla catena del Cook. Le nuvole coprono buona parte
delle vette, così non riusciamo a riconoscerlo a grande
distanza. Le splendide montagne lasciano poi il posto ad
un paesaggio più tipicamente rurale quando si entra
nella Mackenzie Country. Man mano che ci si avvicina a
Christchurch il traffico aumenta a dismisura, fino alla
congestione in prossimità della città. Non eravamo più
abituati a vedere tante automobili in fila e la cosa ci
sorprende e infastidisce allo stesso tempo. Abbiamo
volutamente tagliato la città dal nostro itinerario
perchè la situazione post-terremoto è tuttaltro
che semplice e i danni sono ancora evidenti in moltissimi
edifici del centro. Le strade sono ancora parzialmente
chiuse al traffico e vengono riaperte a rotazione, in
base ai lavori di ristrutturazione che vengono svolti.
Non ci piace fare il turismo delle catastrofi, quindi ci
limitiamo a completare con lauto il loop delle vie
principali e torniamo al nostro hotel, appositamente
scelto vicino allaeroporto.
PASTI: colazione al sacco - 6NZ$ in due; pranzo
al sacco 12NZ$ in due; cena Abalone
Thai, 23 Bishopdale Court, Christchurch 51NZ$ in
due.
NOTTE: North South Holiday Park, 530 Sawyers Arms
Road, Christchurch (tel. +64.3.359.5993, northsouth.co.nz,
info@northsouth.co.nz, 90NZ$ B ensuite cabin, wifi 6NZ$
per 1 ora)
mercoledì 07 marzo. CHRISTCHURCH AUCKLAND
[benzina 22,50NZ$]
Sveglia presto. Abbiamo giusto il tempo di riconsegnare lauto
allaeroporto e già il nostro volo per Auckland è
in partenza. Arriviamo a metà mattina con pochi minuti
di ritardo e riprendiamo unaltra auto sempre dalla
stessa compagnia (gorentals.co.nz, aucklandairport@gorentals.co.nz,
Auckland Airport, tel. 0508.246.884 (free), +64.9.257.5142,
auckland-auckland 07.03 h.11:00 09.03 h.14:00, 178NZ$,
hyundai getz), stessa marca e stesso modello di
quella che ci ha accompagnato per quasi 3600 km nellisola
del sud. Grazie al prezioso consiglio del ragazzo dellautonoleggio
troviamo un grande magazzino con allinterno un
piccolo outlet Adidas con tutti i prodotti all
blacks scontatissimi e, siccome è sulla nostra
strada, non possiamo che fermarci per soddisfare la
nostra golosità (Onehunga DresSmart, Onehunga, dallaeroporto
seguendo le indicazioni per Auckland e City Center).
Raggiungiamo poi il nostro bellhotel in centro, a
pochi passi dalla skytower, e subito ci incamminiamo alla
scoperta delle vie principali. Pur non amando le grandi
città dobbiamo ammettere che Auckland ci piace,
sicuramente molto più di Wellington e Christchurch. Pur
essendo la più grande delle tre ci appare come quella
più a misura duomo, con unatmosfera
rilassata e allo stesso tempo operosa, semplice eppure
multietnica e vivacissima. Un giro sulla skytower è
ovviamente un must (25NZ$ a testa fino allosservatorio
principale; altri 3NZ$ a testa per arrivare fino al
livello superiore; sempre a/r) e il panorama a 360
gradi della città è decisamente spettacolare. Due porti,
innumerevoli coni vulcanici, il ponte, i parchi, i
grattacieli del centro... insomma tutto molto bello.
Anche la salita al livello superiore si può fare, vista
lesigua spesa. Ci sono anche quelli che si gettano
dallultimo piano legati a due cavi metallici, ma
noi ci divertiamo di più a vederli precipitare mentre
gustiamo una cioccolata calda seduti al bar panoramico.
Trascorriamo quel che resta del pomeriggio tra laffollata
Queen Street e le vie che conducono al porto, acquistiamo
le ultime cosucce e ceniamo a base di ramen in un ottimo
e ben frequentato ristorantino giapponese.
PASTI: colazione in volo; pranzo Mc.Donalds,
Onehunga DresSmart, Auckland 13,00NZ$ in due; cena
Ramen Daikoku, Tyler Street, Auckland 25,00NZ$ in
due.
NOTTE: City Lodge, 150 Vincent Street, Auckland (tel.
+64.9.379.6183, citylodge.co.nz, info@citylodge.co.nz, 99NZ$
B standard double ensuite, wifi 3NZ$ per 50MB, park 15$)
giovedì 08 marzo. AUCKLAND
Come da previsioni piove. Avendo fatto ieri tutto quello
che si doveva fare spendiamo la mattina
visitando il Kelly Tarltons Antarctic Encounter
Underwater World (Auckland Aquarium, 23 Tamaki Drive
34NZ$ a testa, ma 10% di sconto se si prenota
online il sito non funziona, quindi basta dire allingresso
che si è provato a farlo) che si rivela un
passatempo interessante, ma un po costoso.
Decisamente più adatto ai bambini, si lascia apprezzare
soprattutto per la parte storica riguardante lesplorazione
del polo sud. Da vedere solo se si ha tempo. Già che
siamo in strada andiamo a Devonport in macchina.
Bellissimo guidare sui viali con il mare e gli alti
palazzoni del centro ai lati. La skytower è sempre lì
che ci osserva. Superato il bel ponte sulla baia si segue
semplicemente la strada fino alla fine. La
cittadina è molto graziosa e merita sicuramente una
passeggiata, non fosse altro che per la bella vista di
Auckland che si gode dal suo porticciolo. Facciamo anche
il giro degli edifici storici (1 ora a piedi), ma non ci
sentiamo di consigliarlo più di una normale passeggiata
sulla via principale. Torniamo in città e ci prendiamo
un po di tempo rilassato passeggiando tra le vie
del centro. Diciamo che due giorni pieni per questa pur
bella città sono troppi, a meno che non si abbia
intenzione di fare tutto con estrema calma. Le
alternative sono le diverse gite nei dintorni, che
comunque comportano spostamenti più lunghi e di
conseguenza maggior tempo.
PASTI: colazione da market 7,80NZ$ in due; pranzo
Stone Oven Bakery, Devonport 17,40NZ$ in due; cena
xxx 60,40NZ$ in due.
NOTTE: City Lodge, 150 Vincent Street, Auckland (tel.
+64.9.379.6183, citylodge.co.nz, info@citylodge.co.nz, 99NZ$
B standard double ensuite, wifi 3NZ$ per 50MB, park 15$)
venerdì 09 sabato 10 marzo. AUCKLAND
MILANO
Spendiamo le ultime ore e gli ultimi dollari in centro,
prima di riconsegnare lauto e riprendere la lunga
marcia verso casa. Il viaggio è spaventosamente lungo
come quello dellandata ed abbiamo il tempo di
sentire e superare gli effetti dei dodici fusi che
attraversiamo, di sentirci stanchi e assonnati e svegli e
arzilli, di pensare al viaggio che finisce e alla vita di
casa che ricomincia. Arriviamo a Malpensa allora di
pranzo di un bel sabato mattina, la neve non cè
più, ma non ci sono più nemmeno le belle colline verdi
della Nuova Zelanda. Un viaggio grandioso, anzi... un
grande viaggio. Un paese bellissimo, selvaggio ma
ordinato e pulito, con una natura dominante, ma allo
stesso tempo vivibile, uno dei pochissimi paesi in cui
potremmo pensare di vivere un giorno più o meno lontano.
Un viaggio che richiede parecchio tempo, unesperienza
di guida bellissima che da sola giustifica la vacanza, il
contatto con una popolazione squisita e amichevole,
giovane e moderna. Tante gloriose opportunità per gli
appassionati dellescursionismo di montagna e tanti
spunti per i fan della trilogia di Tolkien, tante
occasioni per rimanere sorpresi, un importante traguardo
personale e un unico grande ricordo di unavventura
fin quaggiù. Agli antipodi.
Per vedere tutte le
foto visita la photogallery.
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